08 ottobre 2014

A. MODIGLIANI: UNA VITA IN BILICO



Ricerca della bellezza e pulsioni autodistruttive nella vita dell'artista

Franco Marcoaldi
La vita in bilico di un talento assoluto e dissoluto


Pochi artisti del Novecento sono rimasti ingabbiati nella propria leggenda come Amedeo Modigliani. Tutto ha concorso ad alimentarla, compresa l’omofonia tra il nomignolo francese Modi e la parola maudit: l’ennesima conferma che il pittore livornese era davvero “il maledetto” per eccellenza.
 
 
 

Abuso di alcol e droghe, donne a gogò, miseria nera e aristocratica dépense: Modigliani incarna alla perfezione l’idealtipo dell’artista bohémien, e difatti così ce lo hanno restituito libri e film, a partire dal Montparnasse 1-9 interpretato da Gérard Philipe. Anche se nuovi studi, come quello di Meryle Secrest ( Modigliani. L’uomo e il mito, Mondadori) hanno provato poi a correggere una verità storica convertita in cliché, collegando semmai l’esibita dissolutezza alla necessità di dissimulare in tutti modi (compresi uso di alcolici e stupefacenti) la tubercolosi – all’epoca più una peste sociale, che una malattia – che lo colpì già da ragazzino, conducendolo a una morte prematura. Senza contare che nella Parigi primo Novecento, dimora di Modigliani fino al 1920, anno della sua scomparsa, quei comportamenti libertini e sfrenati non rappresentavano certo un’anomalia, ma la norma.

La scena che si presenta allo spettatore tra Montmartre e Montparnasse è in effetti sorprendente: sta cambiando radicalmente l’abbigliamento delle donne, di pari passo a una nuova libertà sessuale; la droga scorre a fiumi; l’incrocio di pittori poeti scrittori e compositori non ha pari al mondo. Picasso, Max Jacob, Apollinaire, Chagall, Hemingway, Fitzgerald, Henry Miller, Brancusi, Satie, Anna Achmatova: si farebbe prima a dire chi non c’era. Come scriverà Kiki de Montparnasse, «non si viveva bene che qui. Liberamente! Ecco la parola chiave (…) l’amore libero, l’arte libera».
Modigliani, autoritratto (1919)

 
Questa tensione spasmodica verso la libertà non è però garanzia di nessun paradiso terrestre. Per molti artisti, anzi, il prezzo da pagare nella vita quotidiana è molto alto. Ne sa qualcosa proprio Modigliani, che spesso e volentieri non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena e deve arrangiarsi scambiando, nel famoso ristorante di Rosalie, un piatto caldo con un disegno creato all’impronta. Se possibile, stanno addirittura peggio di lui gli amici Utrillo e Soutine. Mentre Modigliani maschera la tisi con eccessi quotidiani, Utrillo va e viene da case di cura e manicomi e Soutine distrugge buona parte delle opere. Per tutti e tre l’alcol finisce per rivelarsi un pessimo compagno di strada.

Sarà la ricerca della bellezza e della verità a fare da costante contraltare a questa tendenza autodistruttiva. Solo chi vive perennemente in bilico, come l’artista livornese, sa che «la felicità è un angelo dal volto severo». La malattia avanza, il tempo gli manca sotto i piedi e proprio per questo egli partecipa con ardore crescente a quella vera e propria rivoluzione etico-estetica in atto che farà dire a Virginia Woolf, in concomitanza con la prima mostra dei post-impressionisti organizzata a Londra dall’amico Roger Fry: «intorno al dicembre 1910 la natura umana cambiò».

Per Modigliani, quelli, sono ancora tempi durissimi. Caso vuole, però, che la sua straordinaria tenacia venga premiata proprio in terra inglese, giusto alla fine di quel decennio. Siamo nel 1919, ricorda Meryle Secrest, e alla Mansard Gallery, una nuova, grande mostra torna a fare il punto sull’arte di area francese. Ci sono quadri di Dufy, Kissling, Léger, Matisse, Picasso. Ma ora il protagonista indiscusso è lui, Modigliani, con 59 opere esposte che suscitano enorme ammirazione e finalmente, a pochi mesi dalla morte, anche un’impennata nelle vendite. Del resto, aggiunge maliziosamente la biografa, erano stati i critici d’arte inglesi, non quelli francesi, a riconoscere per primi e fino in fondo il suo immenso talento. A cominciare da Roger Fry, l’amico di Virginia Woolf.


Repubblica 6.10.14

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