02 novembre 2014

PARENTOPOLI ALL'UNIVERSITA'












Gian Antonio Stella

E l’università di Bari decise: le mogli parenti dei mariti 

La moglie è parente del marito. E il marito della moglie. Dopo quattro ore di discussione, il Senato accademico di Bari è arrivato infine all’agognata conclusione. A dispetto dei dubbi di qualche testa fina, moglie e marito sono parenti. Quindi non possono esser assunti come docenti.  

C’è chi dirà: e ci voleva tanto? Per l’università di Bari invece è una svolta. Da decenni, infatti, era additata a simbolo del clientelismo familiare. Scrisse Attilio Bolzoni: «La stanza numero 24 è del professore Giovanni Tatarano, ordinario di Diritto privato. Suo figlio Marco insegna lì accanto, nella stanza numero 4. Sua figlia Maria Chiara riceve gli studenti di fronte a papà, nella stanza numero 12…».  

Lo scontro di ieri, insomma, era cruciale. Di qua chi voleva applicare il Codice Etico interno, dove per arginare la deriva fu deciso di stoppare mogli, mariti, fratelli, sorelle, cognati… Di là chi sosteneva che la «legge Gelmini» vieta sì di reclutare «coloro che abbiano un grado di parentela o di affinità, fino al quarto grado compreso», ma poiché non parla delle mogli…   

Una tesi bizzarra. Come se il «nepotismo riguardasse solo i nipoti». Eppure, spiegava ieri il rettore Antonio Uricchio, c’era chi si appoggiava a un’imprecisata sentenza di un Tribunale amministrativo regionale che avrebbe sollevato dubbi sul rischio di escludere magari, in nome della lotta al clientelismo familiare, qualche fuoriclasse. 

In fondo non era forse la grande Marie Curie moglie di quel Pierre Curie assieme al quale vinse il premio Nobel? E le amanti? Come regolarsi, con le amanti?  Quattro ore ci hanno messo, a decidere. Manco fossero chiamati a discutere, come fra Bartolomeo de las Casas e il cronista reale Juan Ginès de Sepulveda nella disfida di Valladolid, della liceità morale della schiavitù. Alla fine ha prevalso il buon senso. Se poi dovesse restar fuori qualche Pierre o qualche Marie Curie, amen. In una università meno familista il loro genio emergerà lo stesso.


Il Corriere della Sera – 1 novembre 2014


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