05 gennaio 2015

LE PAROLE-PIETRE DI GIUSEPPE FAVA SULLA MAFIA-POLITICA



"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto ad un uomo politico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, solo perché una volta insediato al posto di potere egli ti poteva garantire una raccomandazione, la promozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i parlamenti e le assem
blee regionali e comunali degli uomini peggiori, spiritualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla società.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua."


Giuseppe Fava, detto Pippo, giornalista assassinato da Cosa Nostra il 5 gennaio del 1984.



“Mi rendo conto che c'è un'enorme confusione sul problema della mafia. I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Se non si chiarisce questo equivoco di fondo...
Non si può definire mafioso il piccolo delinquente che arriva e ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale, questa è roba da piccola criminalità, che credo abiti in tutte le città italiane, in tutte le città europee. Il fenomeno della mafia è molto più tragico ed importante.
È un problema di vertici e di gestione della nazione, è un problema che rischia di portare alla rovina e al decadimento culturale definitivo l'Italia. 


[da "I mafiosi stanno in Parlamento", di Enzo Biagi del 28 dicembre 1983, ultima intervista di Giuseppe Fava giornalista e scrittore, ucciso il 5 gennaio 1984 da Cosa Nostra]

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