07 dicembre 2015

666, uno dei simboli dell'Apocalisse

La Route 666 negli Stati Uniti, la "strada del diavolo"

Dall'ultimo libro di Guido Araldo, Mesi Miti Mysteria, riprendiamo una pagina sui significati del numero 666, uno dei simboli dell'Apocalisse.

Guido Araldo

666: numero della bestia o di Afrodite?

Com’è universalmente noto, al numero 666 corrisponde la Bestia dell’Apocalisse; dove, nell’ultimo capoverso del tredicesimo capitolo, sta scritto:

“Hic sapientia est! Qui habet intellectum, computet numerum bestiae. Numerus enim hominis est et numerus eius sescenti sexaginta sex!”

Qui sta la sapienza! Chi ha intelletto, computi il numero della bestia. In verità, è il numero dell’uomo e il suo numero è seicento sessanta sei!.

“Dell’uomo!” e non “di un uomo”, com’è comunemente tradotta la frase, in maniera fuorviante e accomodante: una palese manipolazione teologica. Eppure, è sufficiente leggere!

Il 666, pertanto, è numero dell’umanità, poiché il genere umano si configura come la Bestia: questa la verità arcana dell’Apocalisse! L’umanità, forgiata dal fango da un demiurgo inferiore di nome Jaweh, o impregnata dalle ceneri dei Titani secondo il mito classico, è cieca e soggiace ineluttabilmente al Male.

Una verità nota a Santa Romana Chiesa fin dalle sue origini, che per purificare il fango del demiurgo inferiore ricorre al sacramento del battesimo, rinnovato costantemente con l’eucarestia e la comunione. Soltanto pochi eletti, secondo l’Apocalisse, grazie alle loro azioni, potranno accostarsi alla “scala del cielo” (che è doppia poiché ascendente e discendente) e sfuggire al destino dello “stagno di fuoco”!

Anticamente il numero 666 non era affatto demoniaco e non denotava valenze negative: connotazioni che acquisì quando fu traslato nell’Apocalisse per indicare il numero della Bestia. Anzi, in origine, il numero 666 era sinonimo di fertilità, amore sensuale, forza primordiale che rinnova la natura e la stessa umanità: un numero che impregna l’universo con l’armonia dei numeri pitagorici e la sinfonia di fondo che li accompagna, intuita non soltanto da Pitagora ma anche da Keplero, e che oggi rivive con la “teoria delle stringhe”, caposaldo della fisica teorica.

Questi i numeri di Afrodite, della babilonese Ishtar, della sumera Inanna:

VI (6) = Afrodite Urania;
VI-VI (66) = Afrodite Anadiomene;
VI-VI-VI (666) = Afrodite all’ennesima potenza erotica, cioè Porne.

Nel gioco dei tre dadi per secoli, se non per millenni, fu la combinazione vincente, opposta a quella dell’I-I-I (1-1-1), nota come combinazione del cane, sempre perdente.

Tutto lascia supporre che il Giovanni delle sacre scritture abbia attinto a piene mani al numero di Afrodite, compagna della volubile Fortuna Virile (la fortuna vergine), per indicare quello Bestia! Con buona pace di tutti i satanisti di questo mondo.

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