l missionario laico, impegnato in
un pellegrinaggio, per quattro giorni si è rifugiato all'ombra della cattedrale
di Santiago de Compostela. E da lì ha avuto modo di pensare a poveri e forestieri:
"Preoccupato per le posizioni assunte sino ad ora dal nostro Paese"
Qui il testo integrale della
lettera:
"Sono molto preoccupato per
l'Italia e per le decisioni che ultimamente sta decretando nel prendere una
posizione più dura con leggi e decreti che rischiano di penalizzare
tantissimo i cittadini stranieri. Ricordiamo che l'Italia è stata sempre
attenta e sensibile ai tanti problemi sociali sia per quelli locali e anche per
quelli che vengono da lontano cioè da altre nazioni soprattutto quelle più
povere. Ricordiamoci che l'Italia è una nazione che nella storia ha suoi
cittadini presenti in tutto il mondo a causa dei momenti difficili che abbiamo
attraversato. Ricordiamoci che siamo migranti in tantissime nazioni del mondo e
non possiamo dimenticare che, nei millenni, dalla nostra terra sono passati
tantissimi popoli, chi nel bene chi nel male, ma hanno costruito e in ogni modo
rafforzato la nostra Italia rendendola bella e sempre più accogliente.
Anche oggi viviamo l'arrivo dei
popoli, soprattutto quelli più bisognosi, e in tutto questo non deve essere
visto un disegno negativo ma positivo e di grande arricchimento culturale,
storico e sociale. L'incontro e la comunione dei popoli è un profondo disegno
del buon Dio. Anche i non credenti sentono e sanno che la storia si ripete e
che la comunione con i popoli è una preziosa risorsa. E sappiate che questi non
sono invasori ma invasi e chiedono un aiuto, un soccorso per una vita più
dignitosa e umana. Carissima Italia e responsabili tutti: non possiamo
permetterci di indurirci, di alzare muri che fomentano l'egoismo e
l'indifferenza.
Abbattiamo tutto ciò che ci divide e ci allontana dalla verità e dal
nostro simile. Italia! Non indurire le leggi ma ammorbidiamole aprendo il
nostro cuore e realizzando delle nuove leggi che vengano al più presto incontro
ai tantissimi locali e non, ai tanti che sono bisognosi di una vita più
dignitosa e giusta, soprattutto per chi non ha una casa e per chi rischia di
perderla, per chi non ha un lavoro e per chi cade in disgrazia o perde la
speranza. È nostro dovere costruire un mondo più giusto e veritiero non
possiamo demolire e cancellare la storia ma ricostruirla è migliorarla tutti
insieme: istituzioni, chiesa, le diverse culture, anche i non credenti,
abbattendo così insieme quei muri che ci separano e progredendo nella pace,
nella giustizia e nella speranza. Grazie Italia. Pace e speranza. Fratel
Biagio, piccolo servo inutile".
Da http://www.palermotoday.it/cronaca/biagio-conte-messaggio-poverta-forestieri-santiago-de-compostela
Nessun commento:
Posta un commento