21 agosto 2024

MEMORIA CLASSISTA

 


Quel racconto distorto di quanto accade nel Mediterraneo

Mem.Med - Memoria Mediterranea

20 Agosto 2024

Dell’imbarcazione colpita da una tromba d’aria e colata a picco al largo di Porticello risultano disperse ancora sei persone. L’attenzione mediatica attorno alla vicenda è enorme. Del resto la pornografia del dolore è in crescita. Ma le medesime ricerche e attenzioni non vengono rivolte a chi non attraversa quel mare in vacanza ma muore per le politiche che, nel Mediterraneo, contrastano la libertà di muoversi

Dal naufragio che ha interessato l’inabissamento di un veliero presso le coste palermitane la notte del 19 agosto scorso, a seguito del quale ancora sei persone risultano disperse, l’attenzione è fortemente puntata sulla guerra mediatica sviluppatasi attorno alla vicenda. Le ricerche continuano ininterrotte, come è giusto che sia, nel tentativo di recuperare i corpi dispersi e ricostruire le dinamiche dell’incidente provocato da una forte tempesta che ha colto l’imbarcazione impreparata.

Ciò che, però, non emerge da quelle acque, e che anzi, aiuta a manipolare e silenziare il discorso pubblico, già distorto e tacito di quanto accade nel Mediterraneo, è che le medesime ricerche, notizie e attenzioni non vengono rivolte a chi non attraversa quel mare in vacanza e che non ci annega per maltempo, a chi muore per le politiche che, in quel Mediterraneo, contrastano deliberatamente la libertà di muoversi di chi lo attraversa con un gommone o un mezzo di fortuna.

La pornografia del dolore, la società dello spettacolo… Una società che offre in pasto la miseria del mondo che non risiede solo nella strage in sé ma nella breve e anestetica forma di riportare attenzione solo a quanto tocca per un istante le nostre superficiali coscienze. Nessuna notizia, pratica di reale giustizia su quanto accade nel silenzio al di là e dentro quel mare sporco, lurido, nero.

Nella Sicilia che conta naufragi periodici, alziamo l’attenzione sui naufragi fantasma di cui nessuno parla se non per alimentare razzismo e odio nei confronti di chi tenta la traversata per la sopravvivenza e in nome della libertà. Parlate di Cutro, Roccella, Selinunte, Zarzis, Sfax, Pylos, Canarie… Parlate di Anas, annegato presso le coste calabresi con suo papà, ancora disperso. Parlate del suo corpicino restituito alla famiglia solo grazie alla sua lotta incessante. Parlate di Youssef, diciassettenne egiziano il cui corpo ritrovato a inizio luglio a Lampedusa è stato dimenticato da tutti. Di Ishtiaq e dagli altri otto ragazzi partiti dal Bangladesh e morti a inizio giugno, ora sepolti nei cimiteri siciliani. Di tutti quelli che non hanno un nome perché non appartengono alla parte ricca del mondo. Parlate di chi ogni giorno parte senza mai arrivare. Raccontate di nomi, volti, storie di persone in viaggio per la libertà.

Costruite memoria, perché memoria è lotta.

 Pezzo ripreso da:  https://comune-info.net/quel-racconto-distorto-di-quanto-accade-nel-mediterraneo/

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