20 settembre 2024

SOPHIA LOREN NELLA STORIA DEL CINEMA ITALINO

 


Marco Ciriello, Storia delle donne italiane attraverso Sophia Loren, Domani, 20 settembre 2024

Generata non creata dagli dèi meridiani di Napoli, stretta tra i pensieri che venivano quando costringeva Vittorio De Sica a ballare il mambo – «E che r’’è stu mambo?». «’Na danza brasiliana» –, apparsa all’Italia con più stupore e tempo d’esistenza della dolce vita, madonna che appartiene al sud del sud dei santi e che finisce tra le regine di Hollywood: Sophia Loren è l’Italia prima e dopo il fascismo, della prima e della seconda e potete giurarci anche della terza e quarta Repubblica.
L'Italia del Boom c
he poteva permettersi di guardare allo stupro di una ragazzina mentre finiva la guerra e non da parte dei tedeschi (Cesira, La Ciociara, 1960); come di raccontarci la vita di un’ex prostituta romantica e innamorata e pure tri-mamma (Filumena, Matrimonio all’Italiana, 1964); che poteva essere contrabbandiera da mettere in carcere in caso di mancata figlianza (Adelina, Ieri, oggi, domani, 1963); e che poteva essere una donna fascista nel film più antifascista del cinema italiano (Antonietta, Una giornata particolare, 1977) che colpiva il regime con le battute di Marcello Mastroianni.

...

Pane, amore e... 1955


 

 La chiosa a queste quattro grandi donne è un’altra donna, tra le tante interpretate dalla Loren, Sofia Cocozza in Pane, amore e... (1955) che balla il mambo in un vestito rosso e ad ogni colpo di fianchi e oscillazione del seno fa montare desideri da montagne russe, tutti sgonfiati dall’autorità comica di Vittorio De Sica. È selvaggia, sensuale, esagerata e lui legnoso, goffo e intimorito. Questa era l’Italia davanti a Sophia: aveva voglia di amarla, ma s’impappinava, mentre lei ballava e guardava altrove.


Nessun commento:

Posta un commento