24 giugno 2024

L' ARTE DELLA COMUNICAZIONE IN DANILO DOLCI

 



Danilo aveva ragione a distinguere nettamente la comunicazione dalla trasmissione. 

La comunicazione non ha nulla da vedere con la trasmissione. 

La trasmissione è una operazione meccanica (vedi scuola e tv). La comunicazione è una operazione amorosa complessa in cui i soggetti che di volta in volta parlano ed ascoltano - chi ascolta veramente non è meno attivo di chi parla - si mettono in gioco seriamente. (fv)


4 commenti:

  1. Riprendo alcuni commenti pervenuti sul mio diario Facebook:
    Nicola Lo Bianco::
    Francesco Virga la scuola come trasmissione è di quelli che non sono docenti. Io e gran parte dei colleghi che conosco personalmente insegnano come comunicazione e non trasmissione. Tra questi penso ci sia anche tu. Un caro saluto.

    Elisa Lanzilao
    Perché dai per scontato che non possa avvenire a scuola?

    Francesco Virga
    Il contesto in cui si svolge la comunicazione finisce sempre per condizionare la qualità della comunicazione. E, specialmente oggi, la scuola è un pessimo contesto, un cattivo contenitore (simile alla TV)

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  2. NICOLO' MESSINA (collaboratore di Danilo dal 1974 al 1977):

    "Metterei l'accento sull' ASCOLTO ATTIVO. E tra i più capaci dei nostri tempi indicherei il grande Fifiddu RUBINO (collaboratore storico di Danilo), sul fronte dell'ascolto globale, e lo stesso Danilo, su quello dell'ascolto selettivo, a sua convenienza. Sulle capacità degli altri avrei dei dubbi, anche sulle nostre."

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  3. Caro Nicolò, mi sembra eccellente la tua osservazione sullle grandi capacità di ascolto di Fifiddu, su quello di "convenienza" di Danilo. Sulla nostra ottusità è meglio stendere un velo pietoso...Ci abbiamo impiegato tre anni per capire chi bleffava

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  4. REPLICA DI NICOLO' MESSINA:
    "Preciserei, assenza la mia, altalenante, a seconda delle circostanze, anch'essa selettiva, ma non a convenienza, Quale, poi? Avevo già scommesso a sufficienza in quel ruolo. Fino all'ultimo speravo in un ricredersi del Gran Timoniere pedagogico. Cominciavo però a dubitarne e a pensare ad altre scommesse, personali e di lavoro, difficili ma di più libera, anche se rischiosa, navigazione. "

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