๐๐ ๐ฆ๐๐ก๐ง๐๐ก๐ญ๐ ๐ฆ๐๐๐ฉ๐๐ก๐ ๐โ ๐จ๐ก ๐๐๐ฆ๐ข ๐ ๐๐๐๐ฆ๐ง๐ฅ๐๐๐ ๐๐ ๐ฅ๐๐๐๐ข๐ก ๐๐ ๐ฆ๐ง๐๐ง๐ข
Raniero La Valle sul Fatto del 28/12/2024
La sentenza di Palermo grazie alla quale รจ andato assolto il ministro Salvini รจ un paradosso che spiega piรน cose di quanto potrebbe fare un intero corso universitario. Si tratta di una sentenza evidentemente dettata dalla ragion di Stato, che รจ il paradigma nascosto che ispira la condotta degli Stati accanto e contro il paradigma ufficiale e dichiarato del diritto. E che di questo si tratti รจ dimostrato dalla lunga gestazione della sentenza (una giornata intera in Camera di Consiglio) e dalla plateale motivazione secondo la quale "il fatto non sussiste", che รจ l'unica cosa invece assolutamente incontrovertibile: si puรฒ infatti dire che non sia un reato quel sequestro di persone, o che non si possa definire cosรฌ quella omissione di atti d'ufficio, o che quelli fossero atti d'ufficio non dovuti, ma non si puรฒ dire che non sussista il fatto che a 147 naufraghi disperati sia stato impedito di toccare terra, di esercitare il diritto di chiedere asilo, di essere trattati e curati come esseri umani.
ร dunque una sentenza suicida, che nega se stessa, che sfugge ad ogni principio di realtร , e di cui gli stessi giudici sembrano dire che รจ impugnabile e riformabile da un'istanza superiore.
Ma ciรฒ non per caso, o per denegata giustizia.
Al contrario appare che i giudici con tutto fondamento abbiano ritenuto di dover farsi carico di una ragion di Stato che, in presenza di un potere del tutto privo di una cultura di governo, di senso delle istituzioni, e incline a discorsi eversivi e vendicativi, esigeva di prevenire una crisi devastante dell'ordinamento repubblicano e dei rapporti tra gli organi dello Stato, che nemmeno il presidente della Repubblica avrebbe forse potuto risanare.
L'arrogante preannuncio del ministro di non dimettersi e la solidarietร con l'imputato manifestatagli da poteri legittimi o prevaricatori interni e internazionali, rendevano molto plausibile tale pericolo. Ancora di piรน la millanteria del ministro Salvini di aver difeso i confini della Patria facendo strage di migranti inermi, rappresentava un oltraggio a quanti, militari e no, ad altissimi costi difendono le loro terre.
Quanto alla ragion di Stato, รจ chiaro che un ente pubblico, compresa la magistratura, agisce pur sempre nell'ottica del perseguimento dell'interesse collettivo, ma รจ molto delicato maneggiarla. E la prima cosa che andrebbe rivisitata in una riforma dello Stato che abbandonasse la sua versione moderna fondata sull'assoluto della sovranitร , sul diritto di guerra, sulla mitica difesa dei confini e sulla "competizione strategica" di ognuno contro tutti.
Dalla ragion di Stato discendono i Servizi segreti, che solo quando affiorano dal buio del segreto sono chiamati "deviati"; suoi frutti sono i colpi di Stato, come in Cile o a Damasco, le false rivoluzioni come in Ucraina o in certe "primavere arabe", il sabotaggio delle infrastrutture, come i gasdotti nel mar Baltico, le irruzioni con i deltaplani a motore come a Gaza, gli omicidi mirati, come quelli a Teheran e a Dubai, o con i cerca persone come in Libano e in Siria, i prelevamenti forzati della Cia e le renditions, come quella di Abu Amar a Milano.
Ma dove la ragion di Stato e i relativi Servizi danno il meglio di sรฉ รจ nel tirannicidio, pratica celebrata e discussa perfino in diritto e in morale: la tesi soggiacente, come ricordato da Carl Schmitt, รจ che ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐
๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐
๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐
๐๐๐: รจ lecito adulare il tiranno, รจ lecito ingannarlo, รจ lecito ucciderlo.
Lecito o no, di certo รจ quello che in nome della ragion di Stato si fa nel benemerito Occidente, anche se non si tratta di tiranni, da Wael Zuaiter, il palestinese ucciso a Roma, a Kennedy, a Allende, a Moro, a Gheddafi, fino a Ismail Haniyeh, il capo Hamas, fino al generale russo Kirillov. In ogni caso, tutto si puรฒ sostenere, tranne che la ragion di Stato consista nel fare del Mediterraneo un cimitero, e delle navi di soccorso bare galleggianti.
Nessun commento:
Posta un commento