16 febbraio 2025

IL PD SI RAVVEDE?

Bastava leggere il New York Times, dal pezzo di Thomas Friedman (con citazione di Kennan) un giorno dopo la illegale aggressione russa all'Ucraina e si sarebbero evitate figuracce, fino ai pezzi del Pulitzer Hersh sul gasdotto che alimentava l'Europa fatto saltare dagli ucraini, all'appello di Jeffrey Sachs ex capo economista ONU per le politiche di sviluppo e di 15 professionisti della difesa, della diplomazia e della politica degli USA (tra cui l'ex ministro degli esteri dell'amministrazione Clinton, William Perry). Giusto per capire che prima del febbraio 2022 erano successe tante cose di cui noi portiamo la responsabilità. Bastava ascoltare gli analisti della difesa come il nostro Gianandrea Gaiani e la Rand Corporation, il brain trust del sistema della Difesa degli Stati Uniti, e i professionisti della difesa come il capo di stato maggiore Milley e i nostri eccellenti ex generali Fabio Mini e Marco Bertolini, uomini di spessore che conoscono dinamiche Nato, dispositivi, teatri, e sanno cosa significa uccidere e morire in guerra. E quanto schifo deve fare. Bastava ricordarsi che la guerra è il tempio della menzogna (ricordiamoci che il più grande libro sul Vietnam, Premio Pulitzer, di Neil Sheehan, era intitolato "Una sporca bugia"), e che la propaganda di guerra è la più grande menzogna. E la più sporca, perché si fonda sulla gente che si ammazza. Bastava leggere i pezzi di Alberto Negri, Marc Innaro, Toni Capuozzo, Fulvio Scaglione, Marco Travaglio (sì, anche lui). Bastava ascoltare Alessandro Barbero ricostruire il quadro precedente al 2022. Bastava essersi letti Guerra e Pace di Tolstoj e Vita e destino di Grossman per avere idea di quale può essere l'atteggiamento dei russi quando si sentono minacciati sull'uscio da cui - in passato - erano entrati per invaderli. Bastava essenzialmente ricordarsi che l'odore del Napalm alla mattina non è buono e che - in guerra - accusare di omicidio è come "multare qualcuno per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis"....insomma bastava aver visto Apocalypse Now di Francos Ford Coppola. Per sapere che armi e omicidio vanno a braccetto. Sopratutto se non si cerca la via politica per farle tacere. Bastava osservare le reazioni della stragrande maggioranza dei paesi del mondo, tra cui rilevanti democrazie come India, Sudafrica, Brasile, Israele, di importanti alleati Nato come la Turchia...alle scelte del cosiddetto "Occidente". Bastava ascoltare la saggia presa di posizione della Cina, il paese che ha piu sedi diplomatiche nel mondo e che è il primo partner commerciale per il maggior numero di paesi al mondo se non erro, con il suo documento per una de escalation, per il rispetto della integrità territoriale degli stati e per sistemi di sicurezza collettivi (e quindi reciproci). Bastava poco, senza per carità arrivare mettere in discussione - come sarebbe doveroso e necessario fare per una forza politica progressista (come il PD dice di voler essere) - il (non)senso della Nato e della sua espansione illimitata a est, la subordinazione dell'Europa (Europa????) alla Nato medesima (con l'accresciuto peso al suo interno dei paesi piu reazionari e ultranazionalisti), la cancellazione in questo schema dei nostri interessi nazionali (si possono citare o si è "sovranisti"?), la aggressività degli Stati Uniti, delle loro 800 basi militari in giro per il mondo e del loro oltre 40% di spesa su totale delle spese per la difesa mondiale (oltre 800 miliardi su circa 1700).....no, non sono antiamericano, semplicemente leggo i numeri. Non chiedo di fare politica mancherebbe altro, non sono tempi in cui si può fare politica, ma almeno provare a capire che fermo restando il giudizio di condanna su una invasione (su tutte le invasioni) occorre capire quali sono stati gli atti che la hanno preceduta, e analizzarli per trovare una mediazione e una composizione che fermi la strage. E ricordarsi che morire in guerra è una cosa mostruosa e ripugnante, altro che eroi. NINO CARTOSIO

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