23 febbraio 2025

"LIBERA NOS A MALO"

"Libera nos a Malo" è molto più di un semplice racconto autobiografico: è un viaggio intimo e insieme corale dentro la memoria, un caleidoscopio di ricordi che restituisce la vita di una comunità veneta a cavallo tra gli anni Trenta e Sessanta. Meneghello realizza un'opera unica nel panorama letterario italiano, dove l'autobiografia si fonde con l'analisi sociologica e la riflessione filosofica in una prosa che è essa stessa poesia. Al centro del racconto c'è Malo, piccolo paese veneto che diventa metafora di un'Italia in profonda trasformazione. Meneghello osserva con uno sguardo insieme tenero e disincantato il mondo della sua infanzia: il fascismo, la famiglia, la religione cattolica. Particolarmente efficace è la sua capacità di restituire la prospettiva del bambino, con i suoi ragionamenti "assurdi" che l'adulto rievoca con ironia intelligente, senza mai cadere nel sentimentalismo. L'ironia è, del resto, l'elemento stilistico dominante. Sin dal titolo, che gioca magistralmente tra l'invocazione evangelica e il nome del paese, Meneghello usa la lingua come strumento di osservazione e dissacrazione. Il dialetto veneto si intreccia con l'italiano, creando un linguaggio originale che cattura l'essenza di un mondo destinato a scomparire. Non è un libro nostalgico, tuttavia. Meneghello non rimpiange un passato idealizzato, ma lo osserva con lucidità, mettendo a confronto due epoche,quella della sua infanzia e il boom economico degli anni Sessanta, per riflettere sui cambiamenti antropologici della società italiana. La felicità, i valori, i modi di pensare vengono analizzati con uno sguardo insieme critico e compassionevole. Un libro che diventa un affresco universale, un prezioso documento antropologico e insieme un'opera letteraria di straordinaria originalità. Luigi Meneghello, nato a Malo nel 1922 e scomparso a Thiene nel 2007, è uno degli scrittori più influenti della letteratura italiana ed europea contemporanea. Le sue opere, tra cui “Libera nos a malo", “I piccoli maestri" e “Il Dispatrio", narrano l'educazione culturale e scolastica, l'esperienza partigiana durante la Resistenza, e il suo trasferimento in Inghilterra nel 1947. Insegnante nel mondo accademico inglese dal 1948 al 1980, Meneghello ha esplorato le potenzialità della lingua e della scrittura. Nonostante il tardivo riconoscimento in Italia, ha vinto numerosi premi letterari, tra cui il Bagutta e il Premio Strega, e ottenuto lauree ad honorem da prestigiose università. Le sue opere sono tradotte in diverse lingue europee e hanno ispirato adattamenti teatrali e cinematografici. Meneghello è inserito nei programmi scolastici ministeriali per la narrativa del Novecento, confermando il suo impatto duraturo nella cultura letteraria.

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