MAI CREDERE
AI NUMERI
Nel 2011 lo
“scienziato cognitivo”, così si autodefiniva, Steven Pinker pubblicò un saggio,
di grandissimo successo, dal titolo “The Better Angels of Our Nature: Why
Violence Has Declined”. Poi pubblicato nel 2016 da Mondadori con il titolo: “Il
declino della violenza. Perché quella che stiamo vivendo è probabilmente
l'epoca più pacifica della storia”.
Nel saggio,
che ebbe diffusione mondiale, l'autore sosteneva che la violenza nel mondo era
diminuita in modo significativo, tanto da far pensare che l'umanità vivesse
ormai nella fase più pacifica di tutta la sua storia. Il suo non voleva essere
un auspicio, né una ipotesi, ma un dato assolutamente certo, fondato su una
quantità di dati che dimostravano, a suo parere, un massiccio calo della
violenza in tutte le sue forme, dalla guerra al miglioramento del trattamento
dei bambini e delle donne.
Un progresso
dovuto alla maggiore alfabetizzazione e allo sviluppo dei mezzi di
comunicazione che permettendo una migliore conoscenza reciproca dei singoli e
dei popoli aveva provocato la tendenza a una risoluzione razionale dei problemi
sia nei rapporti individuali che internazionali e dunque al rifiuto della
violenza.
A distanza
di pochi anni possiamo tranquillamente dire che mai un libro è stato tanto
rapidamente e clamorosamente smentito, a dimostrazione che in una società come
la nostra fondata sul feticcio della oggettività dei numeri, con un uso
acconcio delle statistiche si può dimostrare qualunque tesi.
Giorgio
Amico
Pubblicato
da Vento largo il 6 ottobre 2024
PS: Ricordate i titoli dei libri sfornati dalla Mondadori, dopo il 1989, che fornivano, ogni settimana, cifre incredibili sui misfatti del comunismo nel mondo? Anche se inventati quei numeri son serviti ad alimentare l'anticomunismo. Anche per questo ogni settimana, dopo il crollo dell' URSS e del muro di Berlino, si stampava un libro nero sul comunismo. (fv)
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