Sento dire che hai levato la mano contro te stesso
prevenendo i macellai.
Otto anni in esilio, a osservare l'ascesa del nemico
da ultimo sospinto contro una frontiera invalicabile
ne hai valicata, mi si dice, una invalicabile.
incedono perciò in veste d'uomini di stato. I popoli
non li si vede più, sotto le armature.
Il futuro è avvolto nelle tenebre, e le forze del bene
sono deboli. Tutto questo vedevi tu
quando hai distrutto il tuo torturabile corpo.
Per il suicidio del profugo W.B.
Bertolt Brecht, Poesie 1941- 1947
In : Walter Benjamin, Sul concetto di storia, Documenti dalla cerchia degli amici, Einaudi 1997
Bertolt Brecht e Walter Benjamin giocano a scacchi, 1934, Skovsbostrand/Danimarca©BM Accademia delle Arti, Berlino, Archivio Bertolt Brecht
Mi scrive Nicolò Messina: "Portbou, Portbou... ricordo ancora la tua bella lezione su Walter Benjamin...in auto con Nuccia...Nella traduzione dei versi c'è qualcosa che stride in una chiave. Difatti l'originale dice ( cito da un'altra edizione bilingue): " hai valicato, dicono, una frontiera valicabile."
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