11 dicembre 2012

LA STRAGE DI PIAZZA FONTANA 1 e 2






Stamattina sono rimasto colpito dal modo in cui il blog di un Liceo siciliano che seguo con simpatia - http://150anniinsieme.blogspot.it – ha voluto ricordare l’anniversario di una delle orribili stragi che hanno segnato l’ultimo dopoguerra italiano.
Lo ripropongo di seguito integralmente:

Qualche settimana fa, passando a Milano davanti alla Banca dell'Agricoltura, alle spalle del Duomo, rivedo la grande targa dedicata alle 17 vittime della strage del 12 dicembre 1969. Mi fermo, è una pausa dovuta.
  Penso a quanta gente corre ogni giorno per quelle vie senza farci più caso, a tutti quei giovani che ancora ignorano la tragedia di quel giorno. Penso a quanto ancora poco si sappia delle trame oscure (e oscurate) del periodo dello stragismo in Italia.
Mi assale una grande tristezza, per il tempo trascorso senza la necessaria verità, senza neanche il conforto della giustizia. 
Il mio passo riprende, più lento, carico di un pesante dolore.

E' da quel giorno che  penso che bisognava parlarne in questo blog.

Il sonno della ragione genera mostri, ci disse Goya qualche secolo fa.
Alimentiamo sempre la nostra conoscenza perchè ricadere nel baratro è, ahimè, molto più facile di quanto si possa pensare
 
COSA AVVENNE QUEL GIORNO





P.S.: MI PARE OPPORTUNO PUBBLICARE DI SEGUITO LA LETTERA CHE LA PROF.SSA GRAZIA MESSINA  - AUTRICE DEL POST E RESPONSABILE DEL BLOG http://150anniinsieme.blogspot.it  -  MI HA INVIATO POCHI  MINUTI FA:

Caro Francesco, ti ringrazio per le buone parole, ho scritto quello che sentivo perchè Milano (e tutta l'Italia ormai) corre dietro lavoro e finanza e spesso dimentica l'uomo che sta dentro le divise, le tute, gli abiti di ogni giorno, la porta di casa. Lo stragismo, gli anni della destra eversiva e delle BR sembrano ormai lontanissimi, eppure sono appena dietro  l'angolo, e ogni tanto fanno ancora capolino perchè noi non li abbiamo mai chiariti, mai risolti con la giustizia e con la storia.

Corriamo il rischio di non contribuire alla coscienza del nostro paese e così non maturiamo le giuste categorie per scegliere chi essere e chi ci deve governare, per decidere cosa realmente va bene per la collettività, e non solo per il singolo. Basta rivedere il redivivo in campo per temere di nuovo di ricadere negli abissi, quando invece dovremmo tutti reagire tirandogli dietro uova e pomodori (o arance, che quest'anno sono anche in esubero e a basso costo, e quindi avanti tutta!)

Quel giorno rischiavo di perdere l'aereo ma ne è valsa la pena: ho guardato la grande lapide con le lacrime agli occhi e il cuore in pena, ma è cresciuta la volontà di parlarne con chi è ancora ignaro di tanto inutile male.

Grazie dunque per aver capito il senso del mio intervento nel blog, a presto
Grazia



1 commento:

  1. La teoria dei corsi e ricorsi che abbiamo visto tutti verificarsi ci indica anche che in periodi tristi di "oscurantismo" e di crisi di tutti i valori come quello che attualmente viviamo, conduce ad un passo dall'assistere a tragedie di quella portata.Bisogna cercare di infodere nel cuore dei giovani che sono la vera forza dell'umanità ed in ciascuno di noi, ideali di uguaglianza e fratellanza perchè solo attraverso la cooperazione ed il rispetto del senso e bene comune si può raggiungere quel progresso che non è utopia solo che ognuno di noi lo vogia.Giò

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