07 dicembre 2014

STEFANO VILARDO SMENTISCE IL SOLE 24 ORE



Stefano Vilardo e Leonardo Sciascia


Stefano Vilardo ad Alpe Cucco (Ficuzza) il 9 settembre 2006 con S. Lombino e F. Virga


Ecco l'incredibile pagina del SOLE 24 ORE


STEFANO VILARDO SMENTISCE IL SOLE 24 ORE: SCIASCIA NON E’ MAI STATO DEMOCRISTIANO!
    Ormai non ci si può sorprendere più di nulla:  dopo l’invenzione del Gramsci anticomunista (logica conseguenza del falso principio ideologico secondo il quale comunismo e stalinismo si equivalgono),   era prevedibile che saremmo arrivati allo Sciascia democristiano.
    E così lo scorso 16 novembre Il SOLE 24 ORE, anticipando le conclusioni di un articolo di Domenico Scarpa, compreso nel IV numero fresco di stampa della rivista Todomodo, prende spunto dalla pubblicazione  di alcuni testi del giovane Sciascia su un periodico cattolico siciliano vicino alla DC per tentare di trasformare lo scrittore di Racalmuto in un incredibile “attivista” democristiano.
     La cosa più scandalosa è il silenzio che ha accompagnato il falso scoop giornalistico. Nessuno dei numerosi critici sciasciani ha preso carta e penna per smentire il giornale della Confindustria. Anzi alcuni, su una piccola testata amata da Sciascia, sono arrivati a scrivere:

 “E’ inoppugnabile che lo scrittore almeno nel suo periodo iniziale agì da attivista Dc. Quale contraccolpo potrà avere tale scoperta sulla sua biografia intellettuale e politica?”  Cfr: http://www.malgradotuttoweb.it

    Noi, dopo aver pubblicato un indignato corsivo su questo blog, siamo andati a trovare  Stefano Vilardo, amico di una vita di Leonardo Sciascia. Adesso Vilardo ha 92 anni ma è ancora lucidissimo. Ha pubblicato recentemente un aureo libretto,  in cui ha raccontato la storia del suo antico legame con  Nanà. Vilardo continua a scrivere e a leggere libri ma non guarda più i giornali. Non sapeva nulla dello scoop e, quando gli ho mostrato la pagina del Sole 24 Ore, non voleva credere ai suoi occhi.
    “Io sì che sono stato democristiano! Ma Sciascia mai. Anzi più volte mi ha spinto ad uscire da quel partito!” Afferma indignato. Poi si alza e prende dalla sua ricca Libreria un volumetto di Leonardo Sciascia e Davide Lajolo, intitolato Conversazione in una stanza chiusa, sperling & kupfer editori, Milano 1981; apre il libro e alla pag. 39 legge ad alta voce le parole di Sciascia:
“Di com’ero e di come sono faccio verifica con un mio vecchio compagno di scuola: insieme dal 1935, a Caltanissetta, a Palermo, ogni tanto ci avviene di constatare, e specialmente quando incontriamo altri vecchi compagni, che noi due non siamo in nulla cambiati. Lui (Stefano Vilardo) cattolico e democristiano ( ma in questi ultimi anni non più democristiano), io cristiano senza Chiesa e socialista senza partito, per 45 anni siamo vissuti senza uno screzio anche minimo, riconoscendoci e ritrovandoci nella più rischiosa buona fede, nell’onestà, nel coraggio.”
      Ci salutiamo con un forte abbraccio. E alla porta il vecchio maestro Vilardo mi sussurra: “ Caro amico, mala tempora currunt!”. (fv)




3 commenti:

  1. Da facebook riprendo dei commenti suscitati da questo post:

    Matteo Di Gesù: Domenico Scarpa è uno studioso di un rigore adamantino e di rarissimo genio, una persona di moralità assoluta, ti prego di fidarti (tanto è vero che non ha un ruolo nell'università italiana). E non nutre alcun interesse a fare di questa sua scoperta filologica mercimonio politico. Basta leggere il saggio che ha scritto sulla questione. Con tutto il rispetto per Stefano Vilardo

    Rosso Malpelo: Matteo Di Gesù certo che mi fido, tuttavia mi pare che l'intervista rilasciata da Scarpa a Repubblica Pa (03/01/2015) sia rivelatrice di una ricerca che scade in un umanissimo pregiudizio (in senso letterale). Basta leggere l'ultima domanda dell'intervistatore e la risposta di Scarpa. A presto

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  2. "Per forza si vuole menare scandalo per i rapporti tra Sciascia e l'on.Alessi,primo presidente della Regione Sicilia e democristiano.L'amicizia con Alessi,religiosissimo ma non clericale,tra i pochi popolari che fu sempre antifascista(ne sapevano qualcosa Colaianni,Boccadutri e i giovani Macaluso),avversario aperto e dichiarato della fazione democristiana ,che tra Montedoro,Mussomeli e Villalba ,tesseva la propria alleanza con la mafia,non puo' essere stata un disonore per nessuno.Anzi.Il problema non è capire che cosa ha significato questa amicizia per Sciascia.Il problema è capire se tante persone che passano e vogliono passare per persone di cultura siano anche intelligenti." Raimondo Giunta

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  3. La mafia accademica contemporanea fa le pulci agli articoli giovanili di L. SCIASCIA, mai raccolti in volume (neppure nell'ultima costosa ed inutile nuova edizione Adelphi!), e dimentica quelli già pubblicati e ristampati in diverse edizioni! E' tutta l'opera di Leonardo Sciascia - non solo la testimonianza di Stefano Vilardo - a smentire Domenico Scarpa e compagnia bella.

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