20 ottobre 2024

SERGIO MATTARELLA A PORTELLA

 





Il saluto in arbëreshë, l'incontro con uno dei superstiti della strage di Portella: la giornata di Mattarella a Piana

Federica Virga Giornalista, 18 ottobre 2024

La visita del Capo dello Stato assieme al presidente dell'Albania Bajram Begaj. Il buongiorno nella lingua della tradizione: "Faalem, miremengjes, i nostri popoli legati da un rapporto di fratellanza". A tu per tu con il 93enne Serafino Petta, scampato all'eccidio del primo maggio 1947. Deposta una corona di fiori al memoriale

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Sergio Mattarella riceve Bajram Begaj, presidente della Repubblica d'Albania a Piana degli Albanesi (foto LaPresse)

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"Faalem, miremengjes". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dà il "buongiorno" in lingua arbëreshë alla comunità di Piana degli Albanesi, durante la visita che si è svolta stamattina. Con lui il presidente dell'Albania Bajram Begaj. Ad accoglierli il governatore della Regione Renato Schifani, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il prefetto Massimo Mariani e il sindaco di Piana Rosario Petta, insieme a un coro di bambini con addosso gli abiti tradizionali albanesi. La giornata è continuata a Portella della Ginestra, dove i due Capi di Stato hanno incontrato Serafino Petta, superstite della strage dei lavoratori. 

Mattarella e Bajram a Portella della Ginestra (foto LaPresse)

Arrivato direttamente da Roma, Matterella ha tenuto il suo discorso davanti alla comunità locale: "Signor presidente della Repubblica di Albania, autorità, care concittadine e cari concittadini, falem, mirëmëngjes - ha detto -. Un saluto al sindaco di Piana degli Albanesi, e attraverso di lui a tutti i suoi concittadini. Un saluto a tutti i sindaci delle comunità arbëreshë d'Italia, qui presenti. Sono grato al cardinale Montenegro per l'ospitalità e ringrazio il professor Mandalà per il suo intervento. Ringrazio il coro dei ragazzi che hanno cantato gli inni nazionali albanese e italiano e che ci hanno accolto con un bellissimo canto della tradizione arbëreshë. Piana degli Albanesi - capitale della cultura arbëreshë in Sicilia - ci fa sentire insieme a casa, membri di una stessa comunità: albanesi, italiani e italo-albanesi".

Dopo l'incontro in piazza Vittorio Emanuele, i due Capi di Stato si sono spostati a piedi verso il museo della cultura arbëreshe Nicola Barbato. Poi la visita al museo e un giro alla cattedrale di San Demetrio Megalomartire per l'incontro al teatro del Seminario. "Un'occasione per confermare, ancora una volta, la grande amicizia e collaborazione che intercorrono tra Albania e Italia - ha sottolineato Mattarella -. I nostri popoli sono legati da un rapporto di fratellanza, a cui contribuiscono fortemente le comunità arbëreshë presenti in Italia. Da oltre 500 anni, queste comunità mantengono, con grande determinazione, il patrimonio culturale della propria origine. E questa straordinaria condizione suscita sincera ammirazione. Di discendenza albanese, ma da lungo tempo italiani, gli arbëreshë hanno infatti conservato con orgoglio le antiche tradizioni, i riti religiosi, la lingua stessa della terra materna".

Il primo incontro tra Mattarella e la comunità arbëreshë

Il Capo dello Stato si è lasciato così andare ad aneddoti legati al suo passato. "Il mio primo momento di contatto con la comunità arbëreshë risale a quasi settanta anni addietro, nel 1957 - ha detto -. Avevo sedici anni. Da quando ero bambino vivevo a Roma e, in occasione della ricorrenza dei duecento anni dalla morte di padre Giorgio Guzzetta, l'associazione degli arbëreshë residenti nella capitale ("Vatra e Arbreshvet") ne organizzò una solenne commemorazione, nella Sala del Borromini dell'Oratorio filippino della Chiesa Nuova, con la presenza di un ampio numero di cardinali e vescovi. Era stato chiesto di farne la rievocazione a mio padre, Bernardo Mattarella. Andai ad ascoltarlo e, in quella occasione, oltre al ricordo della figura di Giorgio Guzzetta, conobbi due persone che in seguito avrei rivisto più volte: monsignor Giuseppe Perniciaro, a lungo amato Eparca di Piana, e Rosolino Petrotta, stimatissimo medico e deputato all'Assemblea regionale. Fu proprio padre Giorgio Guzzetta a fondare, a Palermo, il seminario greco-albanese trasferito nel dopoguerra a Piana e di cui siamo oggi ospiti. Si realizzò così in Sicilia un vero centro della cultura e della religiosità arbëreshe. Tanti sono i volti illustri dell'Italia che questa cultura ci ha donato. Ricordo il poeta e linguista Giuseppe Schirò, il sacerdote e filologo Demetrio Camarda, il patriota e statista Francesco Crispi". 

La visita a Portella della Ginestra col sopravvissuto alla strage del '47 

La giornata è proseguita a Portella della Ginestra, dove Mattarella e Begaj hanno incontrato Serafino Petta, 93 anni, sopravvissuto alla strage del 1947. Accanto al memoriale delle vittime, dove hanno poi deposto una corona di fiori, Serafino Petta, in sedia a rotelle, accompagnato da una delegazione dell'associazione parenti delle vittime e superstiti della strage di Portella della Ginestra di cui è presidente onorario, ha detto poche ma emozionanti parole: "Ero lì. Ricordo ancora oggi, come se fosse ieri, quei momenti". Quando la banda di Salvatore Giuliano sparò contro una folla di contadini riuniti per celebrare la festa dei lavoratori, provocando undici morti e numerosi feriti, Petta aveva poco più di 15 anni. Il presidente Mattarella ha ricordato come quello sia "un dolore che non passa mai, grazie per essere venuto qui oggi a salutarci. Le faccio i miei più sentiti auguri". A fargli da eco il presidente Begaj: "Grazie per averci accolto". 

Sergio Mattarella e Bajram Begaj a Portella della Ginestra con Serafino Petta, sopravvissuto alla strage del 1947 (foto LaPresse)

Il presidente Schifani: "Sicilia e Albania rinnovano un legame antico e profondo"

A fare gli onori di casa il presidente della Regione Renato Schifani. "Sicilia e Albania rinnovano un legame antico e profondo che ha segnato la storia dei due popoli - ha affermato -. Le comunità arbëreshë giunte nella nostra Isola hanno sperimentato la consolidata tradizione di ospitalità che da sempre connota il patrimonio di valori del popolo siciliano, finendo per integrarsi pienamente, pur senza perdere il senso e l’attaccamento alle proprie radici ancestrali, e dare un consistente contributo alla definizione di molteplici aspetti della nostra identità".

Il governatore questo pomeriggio incontrerà il presidente albanese in visita di cortesia a Palazzo d’Orléans. "Ringrazio il presidente Begaj - ha continuato Schifani - per la sua presenza oggi in Sicilia, insieme al presidente Mattarella, e per la sua importante testimonianza della continuità di un rapporto che oggi appare sempre più solido e fecondo. Un ringraziamento anche al nostro capo dello Stato che, con la sua partecipazione, ha conferito il più alto valore istituzionale alla giornata di oggi, dando il senso dell’adesione dell'intero popolo italiano". 

Il sindaco Lagalla: "Grazie al contributo culturale della comunità arbëreshë"

Anche il sindaco Roberto Lagalla ha preso parte alle iniziative a Piana degli Albanesi e a Portella della Ginestra. "L’incontro di questa mattina tra i Capi di Stato di Italia, Sergio Mattarella, e Albania, Bajram Begaj, rinnova e consolida il legame tra i due paesi e ricorda l’importante contributo culturale della comunità arbëreshë al nostro territorio. La stessa ha riservato alle autorità presenti una calorosa accoglienza e una sentita partecipazione da parte delle famiglie e dei giovani studenti del luogo”. 

© Riproduzione riservata

Testo e foto riprese da:  https://www.palermotoday.it/cronaca/sergio-mattarella-bajram-begaj-piana-albanesi-portella-ginestra.html

 

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