05 gennaio 2014

CAMUS: ALL'INFUORI DEL MIO AMORE TUTTO E' INUTILE.





Oggi voglio ricordare l’autore prediletto della mia giovinezza, Albert Camus (1913-1960), con una breve pagina dei suoi diari:  

Settembre 1937. Fiesole

La vita è difficile da vivere. Non si riesce sempre ad adeguare le proprie azioni alla propria visione del mondo. (E quando credo di intravedere il colore del mio destino, ecco che sfugge al mio sguardo.) Si fatica e si lotta per riconquistare la solitudine. Ma un giorno la terra ci rivolge il suo sorriso primitivo e ingenuo; e allora è come se in noi venissero d’un tratto cancellate e le lotte e la vita. Milioni di uomini hanno contemplato questo paesaggio, che per me è come il primo sorriso del mondo. Mi fa andare fuori di me, nella accezione più profonda del termine. Mi assicura che, all’infuori del mio amore, tutto è inutile, e che persino il mio amore, se non è innocente e senza oggetto, per me non ha alcun  valore. Mi rifiuta una personalità e priva di echi le mie sofferenze. Il mondo è bello e basta. La grande verità che esso pazientemente ci insegna è che lo spirito non è nulla e non è nulla il cuore. E che la pietra riscaldata dal sole o il cipresso ingigantito dal cielo scoperto sono i limiti dell’unico mondo dove «aver ragione» abbia un significato: la natura senza gli uomini. Questo mondo mi annichilisce. Mi porta sino al limite. Mi nega senza rabbia. E io, consenziente e sconfitto, mi avvierei verso una saggezza in cui tutto è già conquistato - se non mi salissero le lacrime agli occhi e se questo grosso singhiozzo di poesia che mi gonfia il cuore non mi facesse dimenticare la verità del mondo.
Da "Albert Camus, Taccuini 1935 - 1942"

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