ph. Enzo Sellerio. Partinico, 1955
succhiare le formiche
poggiare le labbra all'orecchio
misurare le mani che si contorcono
il sangue disobbediente
non si deve convincere
si deve cambiare
queste parole mi dicevo
stamattina nel sonno
mentre abbracciavo te che non esisti
un corpo non è che un appuntamento
in uno spazio recinto
uno strappo nel cerchio
un angolo che insiste in se stesso
un giorno andremo agli stagni
dove nessuno venne perdonato
e io ti bacerò,
contando lo spazio tra le panchine e i tigli
perché solo lì si esiste,
dove il caso diventa il cane nero che ti guarda
e il conto della ghiaia
Francesca Tuscano
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