13 aprile 2014

2° capitolo del ROMANZO CRIMINALE ITALIANO

Non era difficile prevedere che la storia dei rapporti tra mafia e politica è tutt'altro che chiusa.
Intanto proviamo a leggere il 2° capitolo della storia:


Romanzo criminale 2: tartufo story, e la destra globale


Aggiornamento 13 aprile 2014, ore 16.50
Ma è davvero un romanzo senza fine!
Tartufo 3
Mai fidarsi dei privé
Il Fatto pubblica l’intercettazione del dialogo, tra il fratello gemello di Dell’Utri Alberto e l’imprenditore Vincenzo Mancuso I due avevano prenotato un privé del ristorante Assunta madre per parlare tranquilli di una eventuale fuga di Dell’Utri e di Mokbel.  Ma, ironia della sorte, la sala era imbottita di microspie dalla Squadra Mobile di Roma guidata da Renato Cortese che indagava, su delega del procuratore Giuseppe Pignatone, per riciclaggio su Gianni Micalusi, gestore del locale:-))) (geo)
- Dell’Utri arrestato, l’intercettazione inedita: “Sfruttiamo la onlus di Berlusconi”. Ecco il testo integrale del colloquio tra il gemello dell’ex senatore arrestato a Beirut, Alberto, e l’imprenditore Vincenzo Mancuso. Il piano di fuga in Guinea Bissau con un business finanziato dall’associazione creata dal leader di Fi “per costruire ospedali in Africa”. Il coinvolgimento di Gennaro Mokbel, condannato in primo grado per riciclaggio, Il Fatto Quotidiano, 13 aprile 2014
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A quanto pare il romanzo non è affatto finito.
Tartufo 2. La destra globale
Si apre un nuovo capitolo inquietante. Dell’Utri non era fuggito ma solo in missione segreta per il capo.
O per lo meno è quanto dice lo stesso Berlusconi durante una chiacchierata ad Arcore (intercettata) prima che Dell’Utri venisse arrestato.
Nei commenti a questo post  nat ha scritto che “Putin è il CAPO mondiale di tutte le destre estreme e quasi estreme occidentali. Persino i neocon cominciano a trovarlo simpatico, Seagal ha recentemente detto che è un grande. Se pure Hollywood si mette ad amarlo …”. Io mi sono dichiarata totalmente d’accordo con nat, anche se forse un po’ troppo iperbolicamente,  provocando così l’indignazione di un altro commentatore che si dichiara pacifista e putinista (come le due cose possano andare d’accordo è un mistero).
E’ notizia di ieri che il tramite tra Marcello Dell’Utri e il Libano sia stato Gennaro Mokbel* , ma la chiacchierata di Berlusconi (di cui parla Repubblica di oggi) addirittura ci rivela che Dell’Utri è stato mandato in Libano da Berlusconi stesso dietro richiesta del presidente russoVladimir Putin per finanziare la campagna elettorale del falangista Amin Gemayel.
[...]
Marcello è in Libano e l’ho mandato io”. Silvio Berlusconi lo confida ad Arcore a pochissimi forzisti della prima ora che lo vanno a trovare a metà settimana. Dell’ex senatore Dell’Utri si sono perse già le tracce ma non è stata ancora conclamata la latitanza, né è stato firmato l’ordine di cattura internazionale. Avverrà da lì a poche ore. Il leader non è al corrente, ma mostra di conoscere bene dove si trovi, e per quale motivo, il suo sodale di sempre. “L’ho spedito a Beirut qualche giorno fa perché Vladimir Putin mi ha chiesto di sostenere la campagna elettorale di Amin Gemayel“. (Da Carmelo Lo Papa, Emanuele Lauria, Berlusconi: l’ho mandato io a Beirut , La Repubblica, 13 aprile 2014,p. 4)
Repubblica.it , potete anche leggerlo in pdf QUI.
* Per rinfrescarvi la memoria su Mokbel potete leggere Fiorenza Sarzanini sul Corriere del 18 novembre 2010 e del 22 novembre 2010, o rivedervi la puntata di Report, La famiglia Finmeccanica, andata in onda domenica 21 novembre 2010 (o leggervela in pdf QUI)

Fonte:  http://georgiamada.wordpress.com/

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