Introduzione al secolo ventuno
Abbiamo bisogno di cercare i nessi che legano le ossessione del suprematismo razziale colonialista dell’Occidente bianco con i tentativi di aumentare il controllo del sistema telecomunicativo globale e la creazione delle interfacce tra biologico e digitale, ma anche con la riduzione del desiderio erotico, l’indebolimento della capacità critica e soprattutto la mancata percezione del dolore altrui. Stiamo precipitando in un abisso. “Ciò detto noi, disertori, sappiamo che l’imprevedibile non è ancora cancellato – scrive Bifo – Ma di ciò di cui non si può parlare è meglio tacere…”
Un razzista sudafricano di nome Elon Musk, che i giornali definiscono l’uomo più ricco del mondo, si è guadagnato recentemente un altro appellativo, più interessante: agente del caos lo ha definito il Guardian, del 20 dicembre, riprendendo una definizione che il New York Times aveva già proposto nel 2022. Io credo che questa sia una definizione imprecisa, o almeno troppo semplice. Non credo che Musk abbia la funzione storica di promuovere il caos, se non apparentemente. La sua attività politica, a cominciare con l’acquisto di Twitter, è finalizzata alla distruzione dello Stato e delle strutture pubbliche costruite durante l’epoca moderna. Da questo punto di vista il progetto di Musk incontra quello di Steve Bannon e in generale dell’Amministrazione Trump. Ma la poliedrica attività di Musk, oltre a questa definitiva distruzione dell’ordine moderno (ovvero compimento dell’opera iniziata dal liberismo thatcheriano) comprende una parte costruttiva: costruzione di un sistema di controllo totale del sistema telecomunicativo globale (Starlink), e creazione delle interfacce tra biologico e digitale che renderanno possibile la creazione di automi compiutamente intelligenti (Neuralink).
Qualche giorno fa il razzista sudafricano, in un commento sul Welt Am Sonntag ha preso posizione sulla prossime elezioni tedesche, sostenendo l’Alternative fur Deutschland. Non si tratta di un partito nazista, ha detto Musk, argomentando così: “La raffigurazione di AFD come partito di estrema destra è chiaramente falsa, considerando il fatto che Alice Weidel, leader del partito, ha un partner dello stesso sesso che viene dallo Sri Lanka. Vi pare che questo possa assomigliare a Hitler?”. La questione merita di essere approfondita. È vero che individui come Donald Trump, o partiti come l’ADF tedesca appaiono molto diversi dal Nazionalistiche Sozialistiche Deutsche Partei. E lo sono: tanto per cominciare il trumpismo ha cancellato ogni riferimento al socialismo, che Hitler aveva invece conservato, non solo nel nome del suo partito, ma anche in alcune delle politiche sociali del Terzo Reich. Inoltre l’intero mondo immaginario che faceva da sfondo al regime hitleriano (i colori scuri delle divise, la rigidità delle pose, e così via…) è stato sostituito dall’esplosione del colore e dall’eccitazione carnevalesca delle folle MAGA. Il severo stile Gotico della borghesia industriale territorializzata e protestante è rimpiazzato dallo strabiliante Barocco della lumpen-borghesia mafiosa che da Berlusconi a Trump ha rifondato il potere sulla cosmovisione spettacolare. Dobbiamo dunque abbandonare l’assimilazione del trumpismo globale con il nazismo hitleriano, che la sinistra ha usato forse per spaventare l’elettorato che poco alla volta si è invece abituato a non farsi impressionare dallo spauracchio del nazismo? Sì e no.
No, perché in effetti il rilancio del suprematismo razziale colonialista dell’Occidente bianco è la funzione storica di lungo periodo che svolge il movimento reazionario globale di cui Trump è il simbolo e Musk lo strumento principale. Il nemico da sterminare per Hitler erano gli ebrei, mentre per il suprematismo razzista contemporaneo il nemico da sterminare sono le masse immense di colonizzati che, pur incapaci di un’offensiva politica internazionalista, costituiscono un pericolo per la stabilità occidentale con la loro semplice esistenza, con i loro movimenti migratori, e con le loro pretese di redistribuzione della ricchezza globale.
I militari israeliani, e lo stesso popolo israeliano, appaiono molto diversi dalle SS hitleriane dal punto di vista estetico e politico, ma svolgono la stessa funzione delle SS hitleriane quando si tratta di sterminare i nemici della civiltà occidentale, che per Hitler erano gli ebrei, e per Israele sono invece i colonizzati che rivendicano il diritto alla sopravvivenza e possibilmente a un territorio.
Il regime che si sta affermando ormai inarrestabilmente in tutto l’Occidente è, inoltre, la conseguenza e la piena implementazione del liberismo economico che si è affermato a partire dagli anni ’80, con la collaborazione attivissima delle sinistre europee nella loro generalità. La democrazia liberale è ormai spazzata via dovunque, ma la regola fondamentale della distruzione delle regole (e della loro sostituzione con la regola assoluta del massimo profitto) viene confermata ed esaltata da coloro che hanno fatto della parola libertà il loro slogan, purché sia chiaro che si tratta della libertà degli schiavisti. Le sinistre sono state funzione dipendente del liberismo nella fase passata, quando si doveva liquidare il movimento operaio. Questa funzione è stata svolta dalla sinistra e dai democratici, e per questo costoro sono e saranno in eterno oggetto di disprezzo. Ma ora le sinistre stanno scomparendo e quello che va emergendo è un regime che non ha più molto a che vedere con il fascismo del passato. Io ho deciso da molto tempo di adottare la definizione di nazi-liberismo.
La devastazione liberale del sistema sociale è l’origine del nazionalismo razzista trumpista, ma è anche la sua stella polare. L’intenzione dichiarata dei più aggressivi nazi-liberisti, come Javier Milei, o come Steve Bannon ed Elon Musk, è la definitiva demolizione delle strutture pubbliche (sanità educazione, trasporti eccetera) che rendevano possibile la sopravvivenza sociale. Questo comporta naturalmente uno sterminio sociale, che è già in corso e che vedremo precipitare spaventosamente nei prossimi anni. Ma lo sterminio sociale in corso all’interno dei paesi occidentali è solo parte del genocidio globale che si sta svolgendo alla frontiera tra il nord e il sud del mondo, e che ha nel genocidio dei palestinesi il suo simbolo insanguinato.
Quella in cui siamo entrati dopo il 7 Ottobre è l’epoca del genocidio globale – e questa epoca è naturalmente caratterizzata dal moltiplicarsi dei punti di precipitazione caotica. È evidente che il movimento reazionario globale di cui Musk è espressione provoca rotture caotiche in un numero sempre più grande di punti del pianeta.
Ma questo non è che un passaggio del processo che si è messo in moto negli ultimi decenni, che è insieme proliferazione del caos e creazione di un Ordine superiore, che è l’ordine dell’Automa.
Il movimento reazionario globale si impegna oggi nella devastazione del mondo umano, che è il mondo dell’indeterminazione, dell’approssimazione, dell’analogia e della congiunzione.
Ma al di là dell’azione caotizzante del movimento reazionario ci sta un obiettivo di ordine determinista, digitale e connettivo: l’Automa cognitivo è destinato a prendere il posto del caos vivente.
Musk, se vogliamo è un agente di caos politico, ma il caos politico ha la funzione di rendere possibile, in due movimenti logicamente successivi (ma cronologicamente contemporanei) l’eliminazione dell’umano: genocidio dei marginali e mutazione della mente collettiva per la sua sottomissione all’Automa, quindi l’instaurazione dell’Ordine Automatico.
In alcuni linguaggi di programmazione, riprendendo un concetto del filosofo neo-positivista Rudolf Carnap, si parla di “functor” come variabile dipendente da una successione matematica. Al di fuori della metafora computazionale il funtore è un agente perfettamente compatibilizzato e sincronizzato con l’Automa cognitivo globale. Nei primi decenni del secolo ventuno l’Automa ha operato la formattazione e sincronizzazione delle menti individuali degli individui appartenenti alla prima generazione connettiva. Gli umani sono stati tendenzialmente assoggettati all’ordine digitale, progressivamente privati delle caratteristiche e delle pulsioni incompatibili con l’Automa come il desiderio erotico, la capacità critica, e tendenzialmente la singolarità espressiva. Questa mutazione non può avvenire senza enorme sofferenza, disforia, psicopatie depressive o aggressive.
Ma una parte del genere umano non può essere formattata e sincronizzata, e rimane ai margini del processo produttivo e del territorio privilegiato. I non-formattati-non-sincronizzati (che uno scrittore di fantascienza di cui non vi dirò il nome chiamava daisies, dall’inglese: de-synchronized) verranno progressivamente sterminati con gli strumenti della guerra, della fame, della sottomissione a ritmi di lavoro schiavistico impossibili per l’organismo umano e con altre tecniche di terminazione… Questo processo è l’orizzonte del secolo ventuno, e lo vediamo già chiaramente delineato nelle linee politiche del trumpismo e nell’azione tecno-totalitaria di cui Elon Musk è il perno. Una razza di maschi bianchi funzionalmente superiore ed emotivamente sterilizzati sta prendendo in mano le leve del potere tecnico, economico e militare. Nessuna forza politica può opporsi a questa presa di potere, per la semplice ragione che non si tratta di un processo politico, ma si tratta di una mutazione tecno-cognitiva. La mutazione cognitiva e il genocidio sono i due processi decisivi di questo passaggio. La mutazione cognitiva è realizzata attraverso la sottomissione della mente umana a una formattazione che mira a sincronizzare l’attività della mente al ritmo dell’automa.
Inevitabilmente questo processo di mutazione comporta sofferenza. Si pensi a patologie come l’ADHD, o attention deficit disorder: non si tratta di una patologia, quanto un tentativo di adeguamento e di sincronizzazione della mente al ritmo diecimila volte accelerato dell’Infosfera. La coscienza etica e la sensibilità erotica sono residui dell’umanità pre-formattata che stanno rapidamente scomparendo nella generazione connettiva emergente. Un altro carattere emergente dei mutanti è la impercezione del dolore altrui, effetto della ininterrotta esposizione a flussi di stimolazione nervosa simulata per cui la mente tende a non distinguere più le simulazioni dagli organismi, e tende a considerare i corpi sofferenti come omini verdi del video game, che non soffrono e se muoiono possono sempre rialzarsi in piedi un attimo dopo.
Questo è l’orizzonte del secolo ventuno, questa è la tendenza che si sta inarrestabilmente dispiegando. Il collasso climatico, il collasso geopolitico, il collasso sociale costituiscono l’ambiente ideale per questo processo di mutazione, formattazione ed eliminazione dei residui daisies. Ma c’è anche la possibilità (assai probabile) che l’intreccio di questi tre collassi produca l’estinzione definitiva del genere umano. In questo caso tutto quel che è umano verrebbe finalmente cancellato, e questo permetterebbe di realizzare l’ideale perfetto dell’Ordine Muskiano: l’illimitata riproduzione dell’automa in un territorio che è stato finalmente depurato di ogni elemento caotico e imprevedibile.
Ciò detto noi (disertori) sappiamo che l’imprevedibile non è ancora cancellato. Ma di ciò di cui non si può parlare è meglio tacere.
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