03 marzo 2014

LA LOTTA DI CLASSE SECONDO WALTER BENJAMIN

La sepoltura di W. Benjamin a Portbou. Foto di f.v.

Walter Benjamin, «Segnalatore d’incendio»



"L’idea che ci si fa della lotta di classe può indurre in errore. Non si tratta, in essa, di una prova di forza in cui si decida la questione di chi vince e chi perde, né di uno scontro al cui termine al vincitore andrà bene e allo sconfitto male. Pensare così significa dare ai fatti un travestimento romantico. Perché la borghesia, sia che vinca o che soccomba nella lotta, è comunque condannata a perire dalle sue interne contraddizioni che le riusciranno fatali nel corso del suo sviluppo. La questione è soltanto se essa perirà per mano propria o per mano del proletariato. Durata o fine di un’evoluzione culturale tre volte millenaria saranno decise dalla risposta a questo punto. La storia nulla sa dell’infinito di bassa lega simboleggiato dai due gladiatori eternamente in lotta. Solo per scadenze fa i suoi calcoli il vero politico. E la liquidazione della borghesia non si sarà compiuta ad un punto quasi esattamente calcolabile (lo segnalano inflazione e guerra chimica) tutto sarà perduto. Prima che la scintilla raggiunga la dinamite, la miccia va tagliata. Intervento, rischio e rapidità del politico sono una questione di tecnica, non di cavalleria."

Segnalatore d’incendio” da: Walter Benjamin, Gesammelte Schriften, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1972 trad. it. in Walter Benjamin, Strada a senso unico. Scritti 1926-1927, a c. d. Giorgio Agamben,  Einaudi, Torino 1983.

2 commenti:

  1. Ma questo post è un copia-incolla preso da un altro blog che seguo!

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  2. In genere indico sempre la fonte da cui attingo i documenti proposti. In questa occasione ho dimenticato di farlo e mi scuso con l'anonimo commentatore e, ancor di più, con http://incidenze.blogspot.it/2014/03/walter-benjamin-segnalatore-dincendio.html. Ad ogni modo ci tengo a sottolineare che la foto inedita pubblicata sul mio blog l'ho scattata io al cimitero di Portbou. E sono stato a lungo a meditare, oltre che sulla tomba, sugli scritti geniali di Banjamin...

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