07 ottobre 2014

RENZI STA COMPLETANDO L'OPERA DEL BERLUSCA!


LO SPACCONE STA DISTRUGGENDO L’ITALIA,  NON SOLO IL PD!

di  LUCIO GIORDANO

Toh,un’altra fiducia. Nemmeno il Silvio Berlusconi dei tempi migliori e dell’insicurezza del  suo governo sarebbe riuscito  a reggere la media di voti di fiducia dell’esecutivo Renzi.  Perchè sia ben chiaro: quando si chiede il voto di fiducia vuol dire solo una cosa: imporre con la forza alla minoranza di partito e di governo, le proprie idee. Giuste o sbagliate che siano. E, ca va sans dire,  quelle di Renzi sulla riforma del lavoro sono idee vecchie, stantie. Sbagliate. E’ il ritorno al 1800, altro che storie. Ed è sacrosanto ripeterlo fino alla noia, che l’ex sindaco di Firenze è l’antico che ritorna. Di nuovo forse ha solo la cravatta indossata all’ultimo consiglio dei ministri.

Certo, l’ennesima fiducia che statene certi Renzi utilizzerà, oltre ad esser sinonimo di fragilità politica,   è anche una scelta noiosa, stucchevole. Ma l’attuale presidente del consiglio alla noia della sua presenza, ci sta facendo abituare.  Quando appare in tv, tutti i giorni, più volte al giorno, per ripetere come un mantra le solite cose di sempre o  i suoi slogan simili a quelli del buon Giorgio Mastrota quando vende materassi,  la metà degli italiani schiaccia sul telecomando, l’altra metà ascolta distrattamente e con rassegnazione, nella speranza che dopo, basta. Che dopo, magari almeno nel talamo familiare,  non lo si ritrovi , in mezzo alla coppia a  pubblicizzare le proprie idee come farebbe un astuto venditore di pentole.

Premessa obbligatoria questa. Ma andiamo a vedere  cosa potrà accadere oggi. La sinistra del Pd ha minacciato che, mettendo la fiducia sugli emendamenti sul Jobs act, ci sarebbero conseguenze politiche. Lo ha detto ieri mattina Stefano Fassina, lo hanno ripetuto altri deputati dissidenti del Pd. In effetti. se questo governo e questa politica avesse una logica, così sarebbe. Perchè su un argomento cosi importante come quello  sulla riforma del lavoro, non si può mettere la fiducia. Si deve discutere , capire, mediare. Cosa che Renzi si rifiuta di fare costringendo con toni arroganti a seguire la sua strada e senza chiedersi se a causa della sua inesperienza e della sua presunzione non andremo a sbattere come rischiamo molto seriamente di fare.

 Tutte scuse poi che il governo abbia bisogno di lanciare segnali forti ai rappresentanti europei nell’incontro di domani, mercoledi, e che perciò al senato il jobs act vada  approvato a tutti i costi. Quella di Renzi è  invece semplicemente una sfida al suo ( ex) partito, un modo per rompere definitivamente e, come ripetiamo da giorni, spezzare e distruggere Pd. Per questo di lui ormai la sinistra  non si fida più. Lo stesso premier deve aver compreso che è cosi.

Ieri sera  infatti  Renzi, su Quinta Colonna, ha detto  ha ammesso  che una parte del PD fatichi a fidarsi di lui.
Ricordiamo solo alcune dei suoi slogan che non hanno avuto effetti concreti:
– Renzi il 26 febbraio: “Censimento sul patto di stabilità entro il 10 marzo”.
– Renzi il 12 marzo: “Entro il 1° aprile stanzieremo 3,5 miliardi per l’edilizia scolastica e insedieremo una specifica unità di missione presso la Presidenza del Consiglio che si occupi della questione.
– Renzi il 14 marzo a Porta a Porta: “Se non abbiamo sbloccato tutti i debiti della PA, lei va in pellegrinaggio a piedi da Firenze a Monte Senario”.
– Renzi il 3 aprile: “abbiamo abolito le Provincie avanti come un rullo compressore”.
– Renzi l’8 aprile: “Il PIL sarà a + 0,8% entro l’anno, queste sono stime estremamente previdenziali spero quindi di essere smentito positivamente”.
– Renzi il 15 maggio: “Subito 15 mila assunzioni nella PA”.
– Renzi il 23 maggio:” Dal 2015 gli 80 euro anche a pensionati e partite IVA”.
– Renzi il 7 giugno: “Legge anticorruzione la prossima settimana”.
– Renzi il 23 luglio: “Dal 1° settembre stanzieremo 43 miliardi per i cantieri”.
– Renzi il 1° agosto: “Italiani andate in vacanza sereni, a settembre ci sarà una grande ripresa col botto”
– Renzi il 21 agosto: “Il blocco salariale è solo una chiacchiera estiva”.
– Renzi il 23 agosto: “Il 29 agosto vi stupiremo con la riforma della scuola”
– Renzi il 26 settembre: “Sul lavoro sfidiamo i poteri forti”
– Renzi il 2 ottobre: “Entro 10 anni Italia Paese guida UE”.
E non dimentichiamo il TFR in busta paga con una tassazione maggiore spacciato come un aumento dei salari.

Insomma Renzi assomiglia sempre più ad un generale senza truppe, al capo di un partito liquido e personalistico, proprio come capitava nel 900 .Salto carpiato all’indietro nei secoli, insomma Lo spaccone, oggi spaccherà tutto al senato. Questo è certo . E non solo il partito . Il ricatto di Renzi è : o si  fa quel che dico io oppure si torna al voto. Alla sinistra del Pd non rimane altro, a questo punto, che andare allo scontro. Perchè tanto:  se  la sinistra dice si alla politica renziana sempre più simile a quella  della Tatcher ( una politica che continua ad avere effetti devastanti nell’Inghilterra del 2014, city di Londra a parte), prima o dopo verrà gettata dall’aereo come zavorra alla stregua dei desaparecidos argentini ai tempi della dittatura militare di Videla.

Per Civati e soci è meglio  dunque combattere fino all’ultima stilla di sangue.  Meglio rischiare  di cadere eroicamente in battaglia che esser pugnalati alle spalle. Del resto i renziani, come da prodiana memoria, sono 101, la sinistra del pd meno della metà. E solo a viso aperto può sperare di cambiare il risultato finale.

Qualcuno dirà: Renzi fa vincere e per questo  è il caso che il pd se lo tenga stretto. Lo ha detto ieri  in tv  un ospite di un programma politico: una panzana che non si può sentire. Nemmeno stessimo parlando di una partita di pallone. Già perchè se arrivare primi  in politica vuol dire svendere ideali, valori nobili, ideologie come ha insegnato per vent’anni zio Silvio, allora mille volte meglio perdere. Tanto poi la vita va sempre dove vuole lei e finisce per punire  puntualmente  chi guida una fuoriserie senza avere l’età per la patente, mandandola a sbattere. Peccato  solo che a bordo di quella fuoriserie che rischia di fare il botto, ci siano anche i tanti italiani onesti che chiedono a gran voce di scendere per non andarsi a schiantare. Qualcuno  tolga allex sindaco il volante. E che a farlo non sia la Troika ma chi vuole davvero bene all’Italia.

7 ottobre 2014 

Ripreso da  https://luciogiordano.wordpress.com/

 

 

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