07 dicembre 2023

A. CAMUS, Né vittime né carnefici

 


"Non è certo la prima volta che gli uomini si trovano davanti a un avvenire materialmente bloccato. Ma di solito avevano la meglio grazie alla parola, o al grido. Facevano appello ad altri valori che fossero per loro una ragione di speranza. Oggi nessuno parla più (tranne quelli che si ripetono), perché il mondo ci appare sospinto da forze cieche e sorde che non intenderanno le grida di avvertimento, i consigli, le suppliche. Qualcosa in noi è stato distrutto dallo spettacolo degli anni che abbiamo appena vissuto. Quel qualcosa è l’eterna fiducia nell’uomo, che gli ha fatto sempre credere che fosse possibile provocare reazioni umane in un altro essere umano parlandogli il linguaggio dell’umanità. Noi abbiamo visto mentire, umiliare, uccidere, deportare, torturare, e ogni volta non è stato possibile convincere coloro che lo facevano a non farlo, perché erano sicuri di sé e perché non si convince un’astrazione, cioè il rappresentate di un’ideologia." (1946)

Albert Camus - Né vittime, né carnefici (1946) in Mi rivolto dunque siamo- Scritti politici, a cura di Vittorio Giacopini - Euleuthera, 2008

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