09 gennaio 2024

PASOLINI SPIEGA PERCHE' HA SCRITTO "ALì DAGLI OCCHI AZZURRI"

 



"Alì dagli occhi azzurri" è una raccolta di racconti, per lo più inediti, che vanno dal '50 al '65. Sono cose che hanno preceduto o fiancheggiato la mia narrativa di questi lustri, compresa quella cinematografica. Considero le prime cento pagine, quelle che sono state scritte dal ’50 al ’51-’52 - e che non ho mai pubblicato - tra le mie cose migliori. Quanto alla destinazione o alle ragioni del libro nel suo insieme, posso riportare qui una paginetta di prefazione - che non ho poi pubblicato, ma che in questa sede si può leggere utilmente (il riferimento al metro poetico è puramente casuale).
Quivi (in questi testi)
l’urbanizzazione era quella classica di italiani profughi
non si era ancora avuto il poema delle migrazioni internet
Oggi, uno mio protagonista potrebbe, è vero, essere un poeta ceco.
Ma tuttavia quei morti vivono ancora,
anche se visti per televisione in Africa.
Come un suonatore d'arpa birmana voglio seppellirli e non dimenticarli.
Quando avrò compiuto il dovere di becchino non battezzato
affidando a Garzanti l'incarico di allestire tombe e bare,
andrò per l’Italia con occhio non meno affascinato,
mentre i cadaveri dei napoletani fischiettano ancora a Roma
(e ballano l’high life quelli degli Ibo inurbati a Lagos).
Pier Paolo #Pasolini
📰 Fr. Pal. "Due domande a Pier Paolo Pasolini" su "Avanti", 23 dicembre 1965, p.3.
📷 Pier Paolo Pasolini durante le riprese del film "Uccellacci e uccellini", 1966 © Aldo Durazzi /DUFOTO/ Tutti i diritti riservati

Pezzo ripreso da CITTA' PASOLINI

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