06 marzo 2022

IL RUOLO DELLA MASSONERIA NEL RISORGIMENTO ITALIANO

 





RUOLO DELLA MASSONERIA NEL RISORGIMENTO ITALIANO


Le lapidi apposte nella facciata della casa marsalese di Abele Damiani, ministro del Governo Crispi nel tempo della dura repressione dei Fasci siciliani, sono uno stimolo a ripensare alla storia vera del nostro Risorgimento. Di seguito un primo commento dell'amico Bernardo Puleio (fv):


  • Straordinario il curriculum di Abele Damiani che inizia a collaborare con Garibaldi, che affidò il controllo del territorio siciliano al movimento ostile ai contadini come lo definiva Gramsci e filo mafioso, la Guardia Nazionale capitanata dal primo capo mafia Antonino Giammona a servizio del dubbio e filo mafioso Barone Turrisi Colonna, fino al manutengolo della mafia, Crispi. Un curriculum di specchiata totale coerente assoluta mafiosità. D'altronde questo fu il regalo che i Garibaldini fecero alla Sicilia soffocando le attese e le aspettative dei contadini e dei radicali. E da lì fu l'inizio della fine.

    E tanto per chiarire alcuni equivoci: in Sicilia furono soprattutto gli aristocratici che tenevano l'inasprimento di tasse patrimoniali più consistenti a schierarsi col nuovo ordine e a favorirlo. E naturalmente in mezzo C'erano anche gli interessi britannici e qualche polemica sulla appoggio dato alle forze garibaldine sarebbe scoppiato qualche anno dopo nel parlamento britannico. Bisognerebbe andare a indagare esattamente sulle commesse gestite dai britannici che avevano in buona sostanza in mano l'economia dell'isola. Sulle tasse E su cosa potesse significare il cambio di regime dal punto di vista economico per le grandi famiglie inglesi trasferitesi in Sicilia. (Bernardo Puleio)


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