08 luglio 2023

UOMINI E NO

 


Deportazioni verso la Libia


Nigrizia
07 Luglio 2023

Mentre continuano a essere alte le tensioni a Sfax, in Tunisia, l’ong Forum tunisino per i diritti economici e sociali (FTDES), insieme ad altre venti organizzazioni non governative locali e internazionali, ha denunciato in una nota il continuo susseguirsi di “deportazioni forzate” di persone migranti da parte delle forze di sicurezza tunisine. Secondo quanto riportato nella nota, e anticipato sul sito di Nigrizia in base a una segnalazione di Refugees in Libya, il gruppo di venti persone deportato la mattina del 2 luglio al confine tunisino-libico (vicino a Ben Guerdane), ha bisogno di assistenza urgente. Tra loro infatti vi sono sei donne, due delle quali incinte, e una ragazza di sedici anni originaria del Camerun.

FTDES e le venti ong ricostruiscono nella nota le modalità dell’operato di polizia, guardia nazionale e militari, che han fatto irruzione nella casa di Jbeniana, a circa 35 chilometri da Sfax, dove sono state arrestate 48 persone che poi sono state divise in due gruppi. Uno è quello deportato, l’altro, composto da 28 persone, risulta praticamente scomparso, non se ne hanno più notizie. Oltre all’episodio avvenuto il 2 luglio, le ong ne segnalano un altro, accaduto due giorni dopo, il 4, riguardante un centinaio di persone migranti e rifugiate, appartenenti a diverse nazionalità. Tra queste erano presenti almeno dodici bambini di età compresa tra sei mesi e cinque anni, deportati con gli adulti nello stesso luogo verso il confine libico.

«Queste espulsioni – scrivono le ong – fanno eco ad altre espulsioni forzate effettuate tra Libia e Algeria e denunciate da migranti provenienti dall’Africa subsahariana», deportazioni cui si aggiungono ondate di arresti e violenze che vanno avanti da giorni nella città di Sfax, per le quali le organizzazioni non governative chiedono alle autorità tunisine di fornire chiarimenti e di intervenire con urgenza per le cure.

Secondo le ultime stime raccolte da Human Rights Watch, infatti, sarebbero già 700 le persone tra richiedenti asilo, lavoratori, donne incinte, bambini e neonati che si trovano in una situazione disperata da giorni in città senza avere alcun accesso a cibo, acqua o cure mediche.

Diversi video girano su vari social e media testimoniando ciò che sta accadendo in quella Tunisia con cui il governo italiano da mesi cerca di raggiungere un accordo.

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