25 novembre 2021

ARIANNA BONINO DESCRIVE UN CAPOLAVORO DI ANTONELLO DA MESSINA

 

ANTONELLO DA MESSINA, San Girolamo nel suo studio (45,7×36,2 cm)


E’ vero: non si può fare a meno di fissare lo sguardo - prima che su tutto il resto - sulle sue braccia, sulle mani e sul libro, da cui pare irradiarsi l’intera scena, da cui la luce architetta le prospettive e via via si espande in cerchi che s’allargano:

San Girolamo,

San Girolamo seduto,

San Girolamo seduto nella sua biblioteca,

San Girolamo seduto nella biblioteca del suo studio,

San Girolamo seduto nella biblioteca del suo studio all’interno di una chiesa,

San Girolamo seduto nella biblioteca del suo studio all’interno di una chiesa che lascia intravvedere gli ampi spazi esterni, il verde e il blu del paesaggio. Il cielo.

Si chiama diaframma architettonico: la tavoletta di modeste dimensioni su cui è realizzata l’opera acquista ampiezza virtuale impressionante, grazie al complesso gioco reso dall’impianto spaziale realizzato con lo straordinario uso delle luci e all’inedita ambientazione.

Antonello da Messina in questo piccolo e strabiliante lavoro riesce a fondere tutta la magnificenza rinascimentale con la minuziosa cura del dettaglio fiamminga (quella coturnice e il pavone, così reali, così vivi, che si aspetta di scorgerne l’occhio mobile restituire lo sguardo a noi che osserviamo).

Ma anche lo stile catalano entra a connotare in modo personale e unico l’opera così opulenta e al tempo stesso luminosa, graziosa, alleggerita dalla deliziosa fuga prospettica di quella pavimentazione a scacchiera, magnetica.

E pensare che tutta questa meraviglia è racchiusa in uno spazio paragonabile più o meno a quello di due fogli A4.

Sto immaginando Antonello nel momento in cui sceglie quella piccola tavola di tiglio, prepara i colori e inizia il lavoro, traccia le prime linee, divide gli spazi...e sa già cosa ci sarà al centro di tutto, dove lo sguardo stupito dell’osservatore si poserà, prima che su ogni altra cosa: un libro, un libro da cui sembra promanare luce.

Un libro da cui tutto si irradia. Un libro da cui promana ogni altra cosa.

Un libro. Ancora una volta, un libro.

ARIANNA BONINO


Francesco Virga, grazie sempre dell'ospitalità su CESIM, lieta del tuo apprezzamento. (Arianna Bonino)

Grazie a te, cara Arianna, per tutto. (fv)


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