22 dicembre 2021

LA VISTA LUNGA DI PASOLINI

 


Sembra incredibile oggi che qualcuno, nel lontano 1960, possa aver intuito il destino della nostra generazione condannata, già allora, dai primi segni del particolare sviluppo capitalistico nazionale, che nessuno vedeva, ad abbeverarsi  " ad ogni schermo, ad ogni video". E solo Pasolini seppe vedere, già allora, come, insieme al senso delle parole, stesse per cambiare il mondo intero. (fv)


DOVE IL NUOVO CAPITALE VUOLE


"Altre mode, altri idoli,

la massa, non il popolo, la massa

decisa a farsi corrompere

al mondo ora si affaccia,

e lo trasforma, a ogni schermo, a ogni video

si abbevera, orda pura che irrompe

con pura avidità, informe

desiderio di partecipare alla festa.

E s'assesta là dove il Nuovo Capitale vuole.

Muta il senso delle parole:

chi finora ha parlato, con speranza, resta

indietro, invecchiato.

Non serve, per ringiovanire, questo

offeso angosciarsi, questo disperato

arrendersi! Chi non parla, è dimenticato."


Pasolini da "Il glicine", in "Poesie incivili (aprile 1960)" > "La religione del mio tempo" (1961). Ora in: "Tutte le Poesie", tomo I, I Meridiani Mondadori, 2003, p. 1059.



1 commento:

  1. Orda...l'accozzaglia violenta ..i lazzaroni... mercenari e spendibili sempre dal dominio di qualsiasi potete

    Pura è l'orda e pura è la sua avidità..... Pura non come innocente ed incontaminata ma come semplicemente orda e semplice avidità ..stare a far festa, essere la festa, l'unica libido dell'orda anonima informe colonizzata e forse lieta di esserlo dal sistema sottile ,velenoso del Nuovo Capitale alla cui mensa felice essa (e non ella) orda va per ricevere le briciole .
    Probabilmente il Nuovo Capitale ha vinto e la stessa virtù della speranza ,il vettore speranza di Bloch ma anche la fiducia paolina di spes contra spem restano
    se restano, clandestine e violate

    Resta sempre la domanda “Che fare?” Non lo so.

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