“Amico John”. Una trasgressione del giovane Dylan, futuro Nobel
Pietro Pruneddu
Primavera del 1963.
In coda al suo secondo album, The
Freewheelin', Bob Dylan inserisce la scanzonata I Shall be
Free.
In una strofa racconta un’ipotetica
telefonata in cui il presidente Kennedy gli chiede consigli su come
far crescere gli Usa.
«My friend John», risponde il
cantautore, «Brigitte Bardot, Anita Ekberg, Sophia Loren. Il Paese
crescerà».
Il suggerimento dylaniano per la Nuova
Frontiera era, tra le righe, un’erezione collettiva, un’eccitazione
di massa, trasformare i sogni erotici in business.
Da Il porno per carità
in “Pagina 99”, 14 maggio 2016
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