INANE
Juan José Millás
El País, venerdì 31 marzo 2017
La scomparsa del pensiero non è
come un’interruzione elettrica. Si verifica in modo graduale, per evitare d’impaurirci
di colpo. Oggi si sopprime il latino, domani la logica, dopodomani la
letteratura… Il fatto è che un giovedì, per un qualunque motivo, hai bisogno di
usarlo e non lo trovi più. Insomma, fai mente locale, per cercare di ricordare
l’ultima volta che hai pensato, proprio come quando perdi le chiavi, ma non riesci
a ricordartene. Deve pur essere da qualche parte, ti dici, e vai in giro da un
lato all’altro della casa, o della calotta cranica, in cerca del pensiero.
Siccome hai lasciato accesa la tv, a farti compagnia, senti in lontananza le
bombe emotive che piovono sui partecipanti ai comizi dei partiti politici. Hai
bisogno del pensiero per difenderti da tali vampate retoriche, ma alla fine ti
arrendi, ti lasci andare sul divano e ascolti anche tu quel comizio con l’aria
con cui in tempi ormai lontani ascoltavi un discorso razionale.
All’inizio, l’assenza del
pensiero si nota come un’amputazione. Di fatto, c’è chi lo sostituisce con un
pensiero fantasma, come succede a quanti tagliano una gamba. Ciò dura il tempo
che deve durare, perché il pensiero fantasma ti fa male tanto quanto quello reale,
ma senza risolvere nulla. Prima o poi, alla fine, si finisce anche con il farne
a meno e un giorno, senza sapere né come né perché, ti ritrovi ad aprire la
sezione Attualità di un giornale, dove ti immergi tra le dispute post-coniugali
di Brad Pitt e Angelina Jolie, che possono anche fornire qualche spunto
filosofico, non credere. Quel che succede a te, succede in genere al resto, per
cui non ti senti una bestia rara né niente di simile. Assuefattici tutti all’opacità
mentale, siamo già pronti a firmare ovunque sarà necessario. O a votare il più inane.
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Il testo originale in: http://elpais.com/elpais/2017/03/30/opinion/1490881955_099884.html
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Juan José Millás (València, 1946)
è scrittore e giornalista, tra i collaboratori fissi più apprezzati di El País. Ha vinto i premi letterari
spagnoli più prestigiosi: il Nadal con La
soledad era esto (1990) e il Planeta e il Nacional de Narrativa con El mundo (2007), rispettivamente pubblicati
in italiano da Einaudi e Passigli . Il suo ultimo libro è Desde la sombra (2016).
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Trad. a cura di Nicolò Messina
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