ph di Henri Cartier-Bresson
* Finché gli esseri umani saranno vivi e ci saranno problemi veri, vitali, importanti, e qualcuno avrà voglia di esprimerli con semplicità, con sincerità, o
con umorismo e comicità, ci sarà posto per i fotografi, come per i poeti
e i romanzieri.
** Fotografare è trattenere il respiro quando le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace; a questo punto l'immagine catturata diviene una grande gioia fisica e intellettuale. Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore.
** Fotografare è trattenere il respiro quando le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace; a questo punto l'immagine catturata diviene una grande gioia fisica e intellettuale. Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore.
Henri Cartier-Bresson
Riprendo dal mio diario FB alcuni commenti:
Cinzia Miceli: Nell' era dei selfie
Cartier-Bresson avrebbe avuto vita dura. L'abilità del fotografo sta nel
catturare la realtà togliendogli banalità.
Maria Ribaudo: Le popolazioni indiane erano molto
diffidenti nel farsi fotografare perché credevano proprio che l'anima del
soggetto fotografato venisse imprigionata proprio dentro la foto
Francesco
Virga: Ancora negli anni 70, in tanti paesi siciliani e calabresi,
molte persone anziane non gradivano farsi fotografare
Giovanna Nobile: “Ogni scatto è il momento
massimo di un incontro, quell’attimo che inevitabilmente precede la separazione,
l’obiettivo che si chiude, il buio. Amore e vita sono intimamente connessi in
quest’arte ostinatamente energica ed erotica”.
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