15 giugno 2020

GIOBBE, L' uomo come un fiore spunta e avvizzisce








SAPIENZA ANTICA
PENSIERI DEL DIVINO GIOBBE:



L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.

Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi
e lo chiami a giudizio presso di te?

Chi può trarre il puro dall'immondo?
Nessuno.

Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
distogli lo sguardo da lui e lascialo stare
finché abbia compiuto, come un salariato, la sua
giornata!

Poiché anche per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora ributta
e i suoi germogli non cessano di crescere;
se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
al sentore dell'acqua rigermoglia
e mette rami come nuova pianta.

L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?

Potranno sparire le acque del mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
ma l'uomo che giace più non s'alzerà,
finché durano i cieli non si sveglierà,
né più si desterà dal suo sonno.

Dal Libro di Giobbe, 14

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