23 agosto 2022

SUL MARXISMO DI P. P. PASOLINI

 



1)  Io credo che il nuovo marxismo di questi anni non debba conoscere nessuna rigidezza, ma al contrario debba essere quella scienza storica che è, e che quindi abbia come sua caratteristica principale la formulazione continua di ipotesi, la ricerca continua di spiegazioni su fatti che la necessità rivoluzionaria ha lasciato insoluti.

[...] È preferibile il rischio di un pensiero disordinato e eccessivamente critico, che il rischio di un pensiero attratto dalla rassicurante vanificazione di un qualsiasi ipse dixit”

[ da: Dialoghi con i lettori su Vie Nuove 1964]


2) Pasolini ha scoperto Gramsci, come la maggior parte degli italiani nati nella prima metà del 900, subito dopo la pubblicazione delle sue prime Lettere dal carcere e la prima edizione tematica dei Quaderni del carcere (1948-1951).

Il suo primo libro, collegato fin dal titolo al grande pensatore sardo, risale al 1957. Da allora in poi gran parte della sua immensa e variopinta opera non è stata altro che un dialogo, più o meno cifrato/aperto, con Gramsci. Ma sono stati pochi i critici pasoliniani ad averlo capito.

Chi avrà la pazienza di leggere il libro pubblicato lo scorso mese - EREDITÀ DISSIPATE. GRAMSCI, PASOLINI, SCIASCIA, Diogene Editore, Bologna 2022 - troverà l' intera documentazione di quanto affermo in questo spazio. (fv)


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