Marina Ginestà
Ci
sono foto che colgono un momento storico nella sua essenza è
diventano simboli di un'epoca. E' il caso della miliziana di
Barcellona fotografata nel 1936 da Hans Gutmann.
Giorgio Amico
La ragazza col fucile
che sorride al mondo
Giovanissima e bella,
guarda fiduciosa verso il fotografo mentre fucile in spalla monta la
guardia sul tetto dell'Hotel Colon di Barcellona, sede della
Juventudes Socialistas Unificadas.
E' il 21 luglio 1936. La
guerra civile è appena iniziata. Da tutto il mondo arrivano uomini
e donne a unirsi allla lotta del popolo spagnolo contro il fascismo,
per la libertà, la repubblica, il socialismo.
La ragazza nella foto,
diventata con il miliziano morente di Capa un'icona della rivoluzione
spagnola, ha 17 anni e si chiama Marina Ginestà. Figlia di spagnoli
emigrati in Francia, è partita fra i primi per combattere a fianco
del suo popolo e per le sue idee.
La vittoria di Franco la
costringe a tornare in Francia assieme a migliaia di combattenti
repubblicani. Mentre attraversa i Pirenei vede morire il suo
compagno, commissario politico comunista. Una tragedia nella tragedia
più grande del popolo spagnolo.
Pochi mesi dopo lo
scoppio della guerra e l'arrivo dei nazisti la costringe a una nuova
fuga. Assieme a centinaia di esuli antifascisti ed ebrei si imbarca a
Marsiglia per l'America latina, prima la Repubblica Dominicana e poi
il Venezuela.
Tornerà in Francia dopo
la fine della guerra e riprenderà la sua vita di donna.
Solo dopo molti anni scoprirà che quella foto era diventata un simbolo
dell'antifascismo. Un'altra foto la ritrae, ancora bella e fiera, tanto
simile alla ragazza piena di vita e di orgoglio di quell'estate
spagnola.
Marina Ginestà è morta
il 6 gennaio 2014 a Parigi. Aveva 94 anni e non aveva mai smesso di
credere nella possibilità di un mondo più giusto e migliore.
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