20 agosto 2013

A perenne vergogna di ogni forma di fascismo




Repetita iuvant! Ci pare opportuno riprendere un passo del testo di Nicolò Messina - integralmente pubblicato in esclusiva su questo Blog -  che ha felicemente introdotto la lettura dei versi lorchiani realizzata questa estate:


            Federico Garcia Lorca è forse la vittima più celebre di uno dei tanti eufemismi di cui sono assai fecondi tutti i fascismi, del suo tempo e di altri: ad esempio, soluzione finale o confino e deportazione, non molti anni fa scambiati per «villeggiatura» dalla fervida fantasia di un nostro ex-presidente del Consiglio.
In effetti, a García Lorca le pasean, cioè lo invitano a fare un paseo, una passeggiata, ovvero lo portano a passeggio, insieme ad altri rojos della sua Granada, tutti “sinistrorsi” pericolosi, un paseo che ha un unico e solo punto d’arrivo: la fucilazione e la sepoltura frettolosa in fosse comuni non registrate, che impedisce ai parenti l’elaborazione del lutto, li priva della stessa consolazione dei rituali funebri: insomma, la negazione della pietas, nella fattispecie cattolica, perpetrata da presunti cattolicissimi neocrociati. Cruzada fu definito dai franchisti il colpo di stato contro le istituzioni repubblicane ispiratore della guerra civile (1936-1939). Ma si pensi anche, sull’onda degli eufemismi, ai tanti desaparecidos di tanti paesi del mondo contemporaneo.
Il fascismo golpista di Francisco Franco e dei suoi generali, sostenuto da quello di legittimi presidenti di governo – Mussolini (1922-1943) e Hitler (1933-1945), ma c’era nelle retrovie anche l’Estado Novo di António Oliveira Salazar (1932-1967) –, pasea e limpia, “porta a passeggio” e “ripulisce” la Spagna. Famose le limpiezas, le “grandi pulizie domestiche” di tante città, alle quali accenna anche Leonardo Sciascia nel suo L’antimonio (1960). Famoso l’intervento terapeutico-sperimentale dell’aviazione tedesca che bombarda a tappeto Guernica (Operazione Rügen, 26 aprile 1937), che non solo segna la genesi dello sconvolgente dipinto di Pablo Picasso, ma anche – a casa nostra – la genesi di Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini: «Io ero, quell’inverno, in preda ad astratti furori […] astratti, non eroici, non vivi; furori, in qualche modo, per il genere umano perduto». E famoso anche l’altro intervento chirurgico, danni collaterali compresi, dell’aviazione italiana a Barcellona (16-18 marzo 1938).

Nicolò Messina

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