26 febbraio 2016

LE RAGIONI DEL CUORE di PASOLINI e di G. G. BATTAGLIA


Sabato 27 febbraio 2016, alle ore 17, nella SALA PICTA di TERMINI IMERESE  cercheremo di cogliere il filo che lega l'opera di Pino Battaglia a quella di Pier Paolo Pasolini




Pasolini, da Saluto e augurio

Difendi i paletti di gelso, di ontano,
in nome degli Dei, greci o cinesi.
Muori di amore per le vigne.
Per i fichi negli orti. I ceppi, gli stecchi.
[…] Difendi i campi tra il paese  e la campagna,
con le loro pannocchie abbandonate. Difendi il prato
tra l’ultima casa del paese e la roggia.
I casali assomigliano a Chiese:
godi di questa idea, tienla nel cuore.[…].
Tu difendi, conserva, prega: ma ama i poveri: ama la loro diversità.
Ama la loro voglia di vivere soli nel loro mondo […]dove non arrivi
la parola del nostro mondo; […] ama il loro dialetto inventato ogni mattina,
per non farsi capire; per non condividere con nessuno la loro allegria.
[…]
Prenditi tu sulle spalle questo fardello. Io non posso, nessuno ne capirebbe lo scandalo.
Un vecchio ha rispetto del giudizio del mondo. Anche se non gliene importa niente […].
Prenditi tu questo peso, ragazzo che mi ascolti.

Pier Paolo Pasolini, da Saluto e augurio (1974), poi in La nuova gioventù. Poesie friulane 1941-1974, Einaudi 1975, pp.255-259.



G. G. Battaglia, L’ ira del pastore

Voi che avete distrutto i pascoli verdi
dove le epoche avevano sedimentato
il sogno, voi che avete reso minimo
l’oro delle costruzioni dei boschi,
voi che dell’infanzia del mondo
avete saputo imbastire un groviglio,
voi i destinatari del mio disprezzo.
Io, nella rocca del mondo, m’ascolto
esistere e mi rivolgo alle pietre,
alle canne, agli incantati pagliai,
e non scricchiolano le ossa dei miei centanni. [1]


[1] BATTAGLIA, Giuseppe Giovanni, La conta delle ore, 1988-1992. Ora in  Poesie 1979 - 1994, a cura di V. Ognibene. Roma: Lithos Editrice, 2015, pag.446.





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