11 marzo 2024

ANGELA DAVIS, UNA RIVOLUZIONARIA AMERICANA

 


Le ribellioni delle donne nere

Cristina Formica

09 Marzo 2024


Sia chiara una cosa: la lettura segue il cuore. Io, da molti anni, leggo più libri contemporaneamente; in genere alterno un libro scritto da una donna a un libro scritto da un uomo. Può capitarmi di leggere un po’ di libri solo di donne, a volte anche di solo di uomini: lo sguardo va sempre alternato, secondo me. La lettura crea sempre altra lettura.

Questa piccola nota autobiografica serve per presentare il magnifico libro di Angela DavisDonne, razza e classe, testo femminista indispensabile da leggere, oltre che importantissimo anche rispetto alla lotta di classe, il razzismo, il colonialismo e tutto il sistema patriarcale-capitalista.

Angela Davis scrisse la parte originale di questo saggio mentre si trovava imprigionata nelle carceri statunitensi, nel 1971, dove rischiava una dura condanna per terrorismo, nell’ambito della guerra senza quartiere scatenata in quegli anni dal governo bianco contro l’ampio movimento nero: una guerra che portò a numerosi morti e che Angela Davis ripercorre nel suo testo Autobiografia di una rivoluzionaria.

Ma le radici di Donne, razza e classe nascono anche dallo stesso movimento nero, che esprimeva in alcune situazioni un machismo che nascondeva l’enorme apporto delle donne afro-americane alla lotta al razzismo e al colonialismo. Davis ripercorre la Storia femminista afro-americana, che inevitabilmente si intreccia con quella del femminismo bianco sin dal 1.800. La puntuale analisi di quanto accaduto nella lotta contro lo schiavismo, che rendeva uomini e donne oggetti di proprietà del padrone bianco, si intreccia fittamente con i diritti fondamentali di uomini e donne nere, una lotta che non si vinse, allora, mai realmente: bisognerà aspettare molti decenni dalla fine dello schiavismo prima che le comunità nere si organizzino, fino ad arrivare alle rivolte degli anni Cinquanta e Sessanta, a partire dalla ribellione per il diritto a sedersi sull’autobus di Rosa Park. Seguiranno la morte di Malcom X, di Martin Luther King, gli assalti alle Pantere Nere, le vendette di stato contro i suoi esponenti come Mumia Abu Jamal, in carcere dal 1981 con una condanna a morte cancellata solo trent’anni dopo: la pena fu trasformata nel 2011 in un ergastolo con chiari connotati razzisti. Il movimento Black Lives Matter contesta oggi una violenza istituzionale che nasce dalla stessa radice dello schiavismo, nonostante siano passati più di duecento anni dalla sua abolizione formale al Congresso di Vienna del 1815.

Angela Davis pubblicherà definitivamente nel 1981 il suo saggio, nel quale storicamente sessimo, razzismo e sfruttamento di classe nei confronti delle donne nere, sommano le energie e promuovono angherie per far guadagnare di più il capitalismo. Protagoniste sin dai primi albori del movimento anti-schiavista, le femministe storiche hanno dovuto nel tempo lottare anche per esprimersi agli incontri femministi bianchi, testimoniando il proprio coraggio, frutto della ribellione al padrone schiavista che puniva la donna anche sessualmente, oltre che con tutte le stesse torture che subivano gli uomini neri. Le donne nere erano storicamente sfruttate nel lavoro di produzione, che le poneva come protagoniste nell’abuso di classe che portò negli Stati Uniti il cambio capitalistico del lavoro salariato e, soprattutto per la componente femminile, dei lavori di cura. La visione delle donne nere vittime del patriarcato nero si riallinea con quella dei popoli colonizzati, dato che il patriarcato era assolutamente e solo appannaggio dei maschi ricchi e razzisti. Il femminismo nero ha vissuto nei decenni una lotta dura, che ha avuto gravi conseguenze per molte sue esponenti. Angela Davis portò avanti, nei suoi scritti, una lettura marxista del sessismo che subivano le donne nere, associate nelle pessime condizioni lavorative delle fabbriche alle donne bianche povere, sorelle nella lotta per la sopravvivenza di sé e delle proprie famiglie.

Ma alle donne nere, alle quali era stato “abbonato” lo schiavismo, rimase una condizione di fatto perpetrata dalla mancanza del diritto al voto, all’istruzione, all’autodeterminazione sociale ed economica: donne che dovevano continuare a lottare per i loro diritti anche in contrasto alle femministe bianche; ancora più perché donne, le afro-americane hanno pagato storicamente un prezzo che le vuole ancora oggi povere, con meno accesso al diritto all’istruzione, con i nuclei familiari distrutti dal sistema giuridico e sociale statunitense.

Ma la chiarezza, la bellezza e la forte spinta ad agire politicamente che Donne, razza e classe dà all’identità di donne e femministe, oltre che a chi lotta per contrastare il razzismo e per una società più giusta, un punto di forza per ciò che espone e suggerisce; altri femminismi hanno posto nel tempo le stesse questioni, affermando sguardi diversi e altre necessità che non possono che arricchire quello che siamo, quello che vogliamo.

[Angela Davis, Donne, Razza e Classe, Edizioni Alegre, Roma, 2018, € 18]

[Angela Davis, Autobiografia di una rivoluzionaria, Minimum Fax, Roma 2022, € 13

Pezzo ripreso da: https://comune-info.net/le-ribellioni-delle-donne-nere/

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