24 marzo 2024

SESSO E POTERE NELL' OPERA DI PASOLINI

 



IL SESSO COME METAFORA DEL POTERE

 

- C'entra, c'entra, perché de Sade è stato appunto il grande poeta dell'anarchia del potere.

- Come?

- Nel potere - in qualsiasi potere, legislativo ed esecutivo - c'è qualcosa di belluino. Nel suo codice e nella sua prassi, infatti, altro non si fa che sancire e rendere attualizzabile la più primordiale e cieca violenza dei forti contro i deboli: cioè, diciamolo ancora una volta, degli sfruttatori contro gli sfruttati. L'anarchia degli sfruttati è disperata, idillica, e soprattutto campata in aria, eternamente irrealizzata. Mentre l'anarchia del potere si concreta con la massima facilità in articoli di codice e in prassi. I potenti di Sade non fanno altro che scrivere dei regolamenti e regolarmente applicarli.

*   Pier Paolo Pasolini. "Il sesso come metafora del potere" Il Corriere della Sera, 25 marzo 1975, p.15. 

Pier Paolo Pasolini durante le riprese del suo film "Salò o le 120 giornate di Sodoma" (1975) © Granata Press/Riproduzione riservata

Pezzo ripreso da  CITTA'  PASOLINI



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