24 marzo 2024

60 ANNI FA LA LETTERA PASTORALE DEL CARDINALE RUFFINI CONTRO IL GATTOPARDO E DANILO DOLCI

 

Il Presidente della Regione Restivo bacia la mano al Cardinale Ruffini



Nella domenica delle Palme di 60 anni fa il Cardinale Ruffini faceva leggere in tutte le Chiese della Sicilia la sua famosa Lettera Pastorale, intitolata "Il vero volto della Sicilia",  in cui si scagliava contro Danilo Dolci e il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa accusati di diffamare la Sicilia.

Ripropongo di seguito un mio articolo, che ritengo ancora valido, anche se pubblicato 14 anni fa. (fv)

Danilo Dolci e il cardinale Ruffini

di Francesco Virga
“In questi ultimi tempi (…) è stata organizzata una grave congiura per disonorare la Sicilia; e tre sono i fattori che maggiormente vi hanno contribuito: la mafia, il Gattopardo, Danilo Dolci.”

E’ questo l’incredibile inizio della famosa lettera pastorale, intitolata “II vero volto della Sicilia”, che il Cardinale Ernesto Ruffini la domenica delle Palme del 1964 fece circolare in tutte le chiese dell’isola.

Danilo Dolci

Per comprenderne bene il significato e valutarne il valore bisogna collocarla nel tempo in cui è stata concepita e diffusa. Francesco Michele Stabile, fra tutti, mi sembra quello che con maggiore obbiettività ha saputo farlo grazie anche alla possibilità che ha avuto di consultare direttamente fonti di prima mano, compresi alcuni manoscritti inediti, conservati nell’Archivio dell’Arcidiocesi di Palermo. Si tratta, secondo lo stesso Stabile, di un “documento del clerico-sicilianismo” (I Consoli di Dio, Sciascia editore, 1999, pag. 476) che, spostando l’attenzione sull’onore della Sicilia, considera più pericolosi dei mafiosi tutti coloro che, in un modo o in un altro, mettono a nudo le piaghe dell’isola. La “congiura” naturalmente esisteva solo nella testa del Cardinale. Peraltro si stenta, ancora oggi, a cogliere il legame presunto tra il celebre romanzo del principe Tomasi di Lampedusa, diventato un film di successo nel 1963, e i libri-inchiesta del sociologo triestino.

E’ vero comunque che siamo davanti al primo documento ufficiale della Chiesa Cattolica in cui si parla di mafia anche se, in sintonia con le idee dominanti del tempo, l’immagine che se ne dà è molto generica e riduttiva. Al Ruffini sfugge del tutto il fatto che la mafia siciliana è stata sempre espressione diretta delle classi dirigenti e, per questo, organicamente inserita nel sistema di potere con connivenze a vari livelli. ( Stabile, op. cit., pag. 479).
Alla vecchia ideologia sicilianista, utilizzata nel secolo precedente dal “Comitato Pro-Sicilia” per difendere l’On. Palazzolo dall’accusa di essere il mandante dell’omicidio Notarbartolo, il Cardinale Ruffini aggiungeva il suo preconciliare integralismo cattolico che gli impediva di capire e valorizzare lo spirito critico e creativo presente nel mondo laico.


Tornando a Danilo Dolci, cerchiamo adesso di vedere meglio chi era e cosa aveva fatto, fino al tempo (1964) in cui diventa oggetto d’attenzione da parte della principale autorità ecclesiale della nostra isola.
Il Dolci nasce in un paese della provincia di Trieste nel 1924. Di fondamentale importanza, nel suo processo di formazione, è la collaborazione con Don Zeno Saltini presso la Comunità di Nomadelfia. L’incontro con la Sicilia, inizialmente, è quasi del tutto casuale e favorito dal padre ferroviere in servizio a Trappeto. Più tardi lo stesso Dolci riconoscerà: “ Non so ancora bene come e perché sono partito per la Sicilia (…) Ignorante com’ero dei problemi del sud, ignorante di tecniche di lavoro socio-economico”. L’evento decisivo che cambia la sua vita è la morte di un bambino per fame avvenuta a Trappeto il 14/10/1952. Danilo – nome con cui d’ora in poi si farà chiamare da tutti – inizia il primo dei suoi numerosi digiuni che tanta popolarità gli daranno. D’altra parte, fin dal suo esordio, come ha rilevato Amelia Crisantino, Dolci precorre i tempi mostrando di sapere amministrare in modo magistrale il suo personaggio. Il Nostro, infatti, anche se allora, in Italia, non esisteva ancora la televisione, riesce ad amplificare immediatamente le sue iniziative attraverso la radio ed i giornali.

 

 

3 COMMENTI:

Dario Domenici ha detto...

'Nostro' per Franco Virga, per me non lo e' stato. La sua notorieta ha usurpato dell'ignoranza dei contadini che per sua causa finivano in galera. Lo sciopero della fame che faceva alla 'Vucciria', spesso veniva intervellato da pranzi luculliani.

7 GENNAIO 2010 ALLE ORE 15:32

Anonimo ha detto...

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
IN OCCASIONE DELL’APERTURA DEI LAVORI DEL CONVEGNO PER COMMEMORARE IL DECENNALE DELLA SCOMPARSA DI DANILO DOLCI (BASILEA, 9-10 MARZO 2007)
***
SONO LIETO DI RIVOLGERE, PER TRAMITE DEL CONSOLE GENERALE D’ITALIA A BASILEA, UN CORDIALE SALUTO AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO CHE SI PROPONE DI COMMEMORARE IL DECENNALE DELLA SCOMPARSA DI DANILO DOLCI, TRIBUTANDO IL MERITATO OMAGGIO AD UNA FIGURA CHE COSTITUISCE UNO DEI PIÙ LIMPIDI ESEMPI DI IMPEGNO CIVICO E SOCIALE NELLA STORIA RECENTE DEL NOSTRO PAESE.

SONO MOLTI GLI INSEGNAMENTI CHE SI POSSONO TRARRE DALLA VITA E DALL’OPERA DI DANILO DOLCI, TEORICO DI UN METODO PARTECIPATIVO E NONVIOLENTO APPLICATO SEMPRE CON COERENZA NELLA SUA INSTANCABILE ATTIVITÀ DI EDUCATORE E DI PROMOTORE DI INIZIATIVE POLITICHE. DESIDERO RICORDARNE UNO IN PARTICOLARE: LA CONSAPEVOLEZZA CHE LA PIENA E CONCRETA ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI POSTI ALLA BASE DELLE NOSTRE ISTITUZIONI PASSA ATTRAVERSO IL COINVOLGIMENTO, IN PRIMA PERSONA, DI TUTTI I CITTADINI.

SONO CERTO CHE QUESTA INIZIATIVA CONTRIBUIRÀ A FAR MEGLIO CONOSCERE UN UOMO LE CUI IDEE CONSERVANO UNA STRAORDINARIA ATTUALITÀ, INCITANDO ANCHE LE GIOVANI GENERAZIONI A SEGUIRNE L’ESEMPIO.

EBBI IN ANNI LONTANI PIÙ VOLTE OCCASIONE DI INCONTRARLO E DI DIALOGARE CON LUI. È DUNQUE ANCHE CON SENTIMENTI DI PERSONALE COMMOZIONE E RIMPIANTO CHE RIVOLGO ALLE AUTORITÀ PRESENTI, AI PROMOTORI DELL’INIZIATIVA, A TUTTI I PARTECIPANTI ED IN PARTICOLARE ALLA FIGLIA DI DANILO DOLCI UN VITO APPREZZAMENTO E CALOROSI AUGURI

GIORGIO NAPOLITANO
(FIRMATA)

7 GENNAIO 2010 ALLE ORE 18:30

Ingui Giuseppe (tirrimutuni ha detto...

Mi fa enormemente piacere che tu Carissimo Franco continui a riflettere su questi temi di grande attualità e li proponi a tutti, perche credo che la conoscenza/coscienza di queste tematiche possano cambiare alcune "valenze di pensiero" un caro saluto

13 GENNAIO 2010 ALLE ORE 16:12

 


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