Credevi fosse una corsa
questa cosa della vita,
un percorso a ostacoli
da tentare coi muscoli
allenati, una resistenza
di fiato e di polmoni, slanci
potenti a smarcare l'avvenire.
Credevi non cedessero
le ginocchia giù per strada,
non s'attaccasse stretta
la pelle sulle ossa, credevi
nella fede della macchina
perfetta, nel ritmo rodato
del tutto sempre a tempo,
nella certezza d'esserci
minuto per minuto; e ora
che hai tracciato cento corse
sull'asfalto e hai tagliato
traguardi su traguardi
a braccia tese, vedi quanto
sia ingenuo il mito dell'umano,
la sicumera dello stacco
che s'innalza sulla fine.
Niente medaglie verso cui tendere
le mani, né testimoni a rendere
la gloria del futuro; solo
i tuoi passi a scrivere
una storia fra le tante
da dissolvere in mille
nodi di polvere nell'aria.
Ester Guglielmino, 2024
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