On. Violante cosa c'è da
capire dei fascisti italiani collaborazionisti e repubblichini che fecero da
guida il 12 agosto 1944 a Sant'Anna di Stazzema alla divisione tedesca che
sterminò 560 abitanti quasi tutti vecchi, donne e bambini, e cosa c'è da capire
degli adolescenti italiani in camicia nera appartenenti alla R.S.I. che
facevano da tirapiedi ai nazisti massacratori di 31 giovani partigiani
impiccati durante l'eccidio di Bassano del Grappa del 26 settembre 1944 !?!?!?
Come Le ebbe a dire
Giorgio Bocca in una lettera aperta a lei indirizzata : "Ma l’aspetto,
onorevole Violante, che più mi ha dato fastidio nella sua apertura ai
neofascisti nostrani è stato il suo appello, che più ipocrita non si può, a
«capire i ragazzi di Salò». Un appello che in pratica annulla il giudizio della
storia, tutti parificando.
Cercar di capire? Ma sono
cinquant’anni che noi non ecumenisti cerchiamo di farlo, percorrendo tutte le
ramificazioni della psicologia umana: quelli che andarono a Salò perché
ignoravano la storia, compresa quella del fascismo, quelli che per l’onore, per
il mussolinismo, perché orfani di fascisti, per un ritorno al diciannovismo,
per il Duce tradito, anche quelli che erano più nazisti che fascisti. Ma cercar
di capire i moventi e le pulsioni personali o di gruppo non significa
cancellare, stravolgere quella che fu la storia di Salò in quei venti mesi, la
storia di uno Stato fantoccio, tenuto in piedi dagli occupanti nazisti, e
subìto per sopravvivere o alimentato dalla speranza che i tedeschi vincessero,
che cioè si attuasse il mondo della rigenerazione razziale, dei popoli eletti
pronti a praticare una nuova schiavitù mondiale.
Anche noi della montagna
eravamo giovani e ignoranti e mossi dai più svariati motivi personali e dalle
casualità, ma una cosa ci era molto chiara: se vincevano i nazisti finivamo
impiccati o in fuga verso remoti rifugi. Non ci venga a dire, onorevole Violante,
che i «ragazzi di Salò» queste cose non le sapevano. Le sapevano così bene che
ancora oggi il presidente della loro associazione rifiuta di accettare la
svolta di Fiuggi."
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