OBLÌO E UTOPIA DEL MERIDIONALISMO
La narrazione dominante è quella delle classi dominanti.
Quella di Gramsci è una contronarrazione del Sud
R. Lumley, J. Morris (a cura di)
“Oltre il meridionalismo. Nuove prospettive sul Mezzogiorno d'Italia“, Carocci, 1999
La realtà del Sud è stata considerata quasi esclusivamente attraverso la lente dell'arretratezza non solo economica e politica, ma anche sociale, civile e culturale. Negli ultimi anni, tuttavia, una nuova generazione di storici si è impegnata a rielaborare la storia del Mezzogiorno e a suggerirne una lettura più articolata, anche alla luce delle sollecitazioni provenienti dall'antropologia e dalla sociologia, dall'economia e dalla storia letteraria, dalla demografia e dai "cultural studies". Il libro affronta argomenti classici come l'economia del latifondo, la criminalità organizzata o la struttura del potere locale, ma anche la costruzione dell'identità meridionale e la nascita degli stereotipi sul Sud. / #subalternstudiesitalia
GRAMSCI E L’IMMAGINAZIONE ANTICOLONIALE
Pur non avendo mai esplicitamente offerto una definizione di «colonialismo interno», la riflessione sul ruolo subalterno della Sardegna e del Meridione nei rapporti di potere instaurati in Italia attraversa e anima tutta la produzione di Antonio Gramsci, dai suoi scritti giovanili alle ultime elaborazioni durante la sua lunga prigionia sotto il regime fascista. Al cuore del suo lavoro Gramsci adotta costantemente un’immaginazione anticoloniale, che caratterizza il suo tentativo di risituare il sud, l’Italia e il terreno della lotta politica nella cornice più ampia dello sfruttamento e della resistenza su scala globale.
Carmine Conelli, cit. da Langley Thomas J., ‘Victims of the Same Destiny’: Italy in the Postcolonial, the Postcolonial in Italy, Tesi di dottorato, Newcastle University, 2015
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