20 settembre 2016

LE MINIERE DI SALE RACCONTATE DA LEONARDO SCIASCIA






Foto di Katia Zichitella delle miniere di sale di Relmonte (AG)



"Quel mio libro pubblicato nella primavera del 1956, e si può dire contenga tutti i temi di quelli che ho poi scritto,  ha un titolo felicemente trovato dall’editore Vito Laterza: Le parrocchie di Regalpetra. Io lo avevo intitolato  Il sale sulla piaga, per un capitolo dedicato alle saline e ai salinari, al loro salario. Salario, da sale: ‘denota – dice il Tommaseo – insieme il giornaliero bisogno di chi lavora per averlo, e il dovere di chi l’ha a pagare’; ma proprio lì stava il dramma di quel salario: che era misero a chi lavorava per averlo e pochissimo sentito il dovere, nonché di pagarlo giustamente, a misura del profitto, di pagarlo. Il sale sulla piaga, dunque: sull’antica piaga di quel paese di cui avevo tentato di raccontare la storia, la vita." (Leonardo Sciascia)

             Tornano così in vita  le antiche miniere di sale del suo paese, le differenze tra le miniere di salgemma, le zolfare  e le saline marine,  le condizioni di vita dei salinari, la loro cultura ( i canti ed i proverbi legati a quel mondo) ignorata dalla cultura ufficiale del tempo, le  patologie collegate a quel tipo di lavoro, con la sottolineatura  “la giornata di lavoro era di dodici ore; il salario di seicento lire”. Ma si ricorda anche la meraviglia  di chi  aveva scoperto i brillanti che pendevano dalle volte delle miniere: “ Se qui ci fossero lampade come in chiesa – mi diceva un salinaro – saremmo come in una sala fatata, tutto il paese ci potrebbe ballare”. 

Da  Francesco Virga, LA SICILIA DI LEONARDO SCIASCIA, nuovabusambra, n.1,  giugno 2012.

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