Ieri sera ho seguito in diretta la Conferenza Stampa
del nuovo Presidente del Consiglio, Prof. Mario Monti, che ha illustrato la sua
“manovra finanziaria”. Sono rimasto colpito, oltre che dalle lacrime della
Ministra Elsa Fornero, dalle parole e dalla raffinata arte oratoria del
professore.
La parola più usata, nel corso della Conferenza, è
stata EQUITA’. Questa parola è stata ripetuta talmente tanto da farmi
allertare. Mi è tornato in mente Goebbels («Ripetere
una cosa qualsiasi cento, mille, un milione di volte e diventerà verità») e
quella elementare regola pubblicitaria, tanto praticata anche in politica, in
base alla quale basta ripetere tante volte una menzogna per trasformarla in
verità.
Ma il diavolo, si sa, si nasconde sempre nei dettagli.
Così non appena il Prof. Monti è passato dalle enunciazioni di principio
all’elencazione dei concreti provvedimenti presi si è subito scoperto che
l’abuso della parola serviva soltanto a nascondere la profonda iniquità della
sua manovra.
Non a caso la Ministra Fornero non è riuscita a
terminare l’illustrazione della riforma previdenziale. Le sue lacrime mi sono
sembrate più eloquenti di mille parole. Ed esse contribuiscono a togliere la
maschera ad una manovra che ipocritamente cerca di giustificare i sacrifici richiesti
ai pensionati che hanno assegni di fame con l’irrisorio 1% richiesto ai signori
che si sono avvalsi dello “scudo fiscale” per far rientrare in Italia una parte
delle loro fortune. Don Milani diceva che la cosa più ingiusta di questo mondo
è pretendere di fare parti uguali tra diseguali.
A questo punto, mentre diventa chiaro il motivo che ha
spinto Berlusconi ad appoggiare Monti, appare davvero incomprensibile il
comportamento del partito di Bersani.
Da un dirigente prov.le della CGIL ricevo e trasmetto il seguente breve documento:
RispondiElimina"La manovra proposta dal Governo contiene poche novità positive (sulla crescita e sulle infrastrutture) e molte parti gravi che non la configurano come una manovra equa, ma che carica su lavoratori e pensionati (già colpiti dalle precedenti manovre) un carico pesantissimo.
La non indicizzazione per le pensioni basse è una tassa sulla povertà, l’anzianità 40 anni diventa impraticabile e provoca gli effetti di sottrazione di un diritto e di destabilizzazione del mercato del lavoro e per restare ai temi centrali la somma di IMU, IVA e addizionali IRPEF Regioni e Comuni più accise spostano sui soliti noti gran parte delle entrate per tassazione.
Il Governo non ha voluto un confronto con le parti sociali, in particolare sulla previdenza, chiediamo quindi al Parlamento, al quale presenteremo precise proposte di correggere la manovra sui temi indicati, proponendo anche come reperire le risorse.
Abbiamo proposto a CISL e UIL di decidere insieme proposte ed iniziative per cambiare la monovra, la risposta ci è arrivata tramite conferenza stampa con relative autonome decisioni.
La CGIL promuove da domani presidi davanti alle Prefetture, con il coinvolgimento dei Comuni, delle Province e Regioni su questo tema, pronta a favorire iniziative unitarie dove si determineranno le condizioni.
La CGIL proclama per lunedì 12 dicembre quattro ore di sciopero con manifestazioni in concomitanza con l'avvio del percorso in aula alla Camera.