19 febbraio 2023

Menzogna e verità nella storia d'Italia 1 e 2



LA MENZOGNA DIVENTA VERITA' E PASSA ALLA STORIA


Lo scrittore più amato da Leonardo Sciascia è stato Stendhal. Questi nelle sue Cronache italiane, nel capitolo in cui ricostruisce la storia de La Badessa di Castro, ha scritto:


«Quando si vuol conoscere la storia d'Italia, bisogna prima di tutto evitar di leggere gli scrittori generalmente approvati: in nessun paese è stato meglio conosciuto quale valore ha la menzogna, in nessuno essa è stata meglio pagata»

Sciascia, a sua volta, in tutti i suoi libri ed in tutti i suoi interventi pubblici, non si è mai stancato di denunciare le menzogne diventate verità che hanno contrassegnato la storia della Repubblica italiana, dalla Strage di Portella delle Ginestre al caso Moro.

Per quanto riguarda quest' ultimo caso rimandiamo alla lettura del suo AffaireMoro.

Su Portella invece ricordiamo qui quanto scrisse in Nero su Nero:


« c’è in Italia un iperpotere cui giova, a mantenere una determinata gestione del potere, l’ipertensione civile, alimentata da fatti delittuosi la cui caratteristica, che si prenda o no l’esecutore diretto, è quella della indefinibilità tra estrema destra ed estrema sinistra, tra una matrice di violenza e l’altra (…). La prefigurazione (e premonizione ) di un tale iperpotere l’abbiamo avuta nella restaurazione democratica, in Sicilia, negli anni cinquanta. Chi non ricorda la strage di Portella, la morte del bandito Giuliano, l’avvelenamento in carcere di Gaspare Pisciotta? Cose tutte, fino ad oggi, avvolte nella menzogna. Ed è da allora che l’Italia è un paese senza verità. Ne è venuta fuori, anzi, una regola: nessuna verità si saprà mai riguardo a fatti delittuosi che abbiano, anche minimamente, attinenza con la gestione del potere».


Ecco perché in questo paese è diventato quasi un luogo comune affermare: LA MENZOGNA DIVENTA VERITA' E PASSA ALLA STORIA. (fv) 

PS: il Prof. Franco Lo Piparo ha così commentato, via WhatsApp, il mio post: «La storia, anche la grande storia, è fatta di falsità diventate verità. Per tutti pensa alla cosiddetta Donazione di Costantino con cui la Chiesa Cattolica ha giustificato il suo potere temporale. Oppure alla condanna di Socrate per corruzione dei giovani ».

Sono talmente d'accordo su questo punto  con Lo Piparo da ricordare che, nel gennaio 2015, in questo blog pubblicando un post intitolato L' USO POLITICO DELLA STORIA (Cfr: https://cesim-marineo.blogspot.com/2015/01/l-uso-politico-della-storia.html) scrivevo:

 « Della storia si è sempre fatto un uso politico. E non bisogna pensare che si tratti di un costume affermatosi negli ultimi tempi. Fin dall'antichità, da Tucidide a Erodoto, da Cesare a Tacito la storia è stata scritta  e  usata dai vincitori. Si è arrivati persino a  inventare o falsificare i documenti. Esemplare rimane, per tutte, la storia dell'imperatore Costantino usata dalla Chiesa Cattolica per legittimare il suo potere temporale. Son passati secoli, infatti, prima che un filologo come Lorenzo Valla dimostrasse la falsità  della cosiddetta "Donazione di Costantino"».(fv)


 


1 commento:

  1. Condivido questa tesi sulla falsita' ai fini di dominio.V.

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