25 gennaio 2023

INVITO A LEGGERE ETTY HILLESUM

 


Breve guida per chi non ha ancora letto Etty Hillesum

lorenzo barbarossa


Come gli altri molti suoi fan sparsi per il mondo, penso che la ventinovenne olandese Etty Hillesum, se fosse sopravvissuta ad Auschwitz e avesse potuto invecchiare, sarebbe diventata una grandissima scrittrice. Una tipa da candidatura al Nobel, oppure una filosofa di quelle che poi si studiano all’università per gli esami. Comunque, il destino di Hillesum, dopo la morte, l’ha portata a una grande e strameritata notorietà. Soprattutto per via delle sue memorie. Un 
Diario, denso di saggezza, e pieno zeppo di cose da sottolineare a matita (e, meglio ancora, ricopiare, sviluppare, ripensare). In Italia il libro è pubblicato dall’Adelphi.

Se mai l’avete letta, la vastità della ricchezza interiore di Hillesum vi sorprenderà. E non soltanto per le riflessioni in presa diretta sul periodo storico raccontato. In questa scrittura c’è qualcosa che va ben al di là del suo tempo: Hillesum, almeno a mio avviso, sarebbe stata capace di scrivere uno straordinario libro di memorie anche se fosse vissuta in un’epoca di pace.

Primo suggerimento:


Prima di addentrarvi nel libro, documentatevi brevemente sulla biografia di Hillesum: la trovate nei risvolti, ma anche quella 
su Wikipedia, per farvi un’idea, può bastare. Queste informazioni vi aiuteranno a capire meglio alcuni passaggi dei diari, come i trasferimenti da un luogo all’altro, l’episodio in cui lei abortisce volontariamente, l’amicizia con lo psicologo S. (il tedesco Julius Spear, quasi un deuteragonista del libro).

Quali libri leggere


Attenzione, del 
Diario esistono due edizioni:

– 
la più conosciuta e diffusa, una selezione di testi per un totale 260 pagine;

– quella 
integrale, di ben 922 pagine, con foto e vari materiali. Un po’ troppo grossa, per me, e con parecchie annotazioni forse comprensibili solo a Hillesum e ai suoi amici o familiari.

Io, si è già capito, consiglio di partire dalla prima, e poi, semmai, di passare alla seconda, come potrebbe accadere a chi si affeziona all’autrice e, scorse le righe finali, voglia trascorrere ancora del tempo in sua compagnia.



Del Diario c’è anche una riduzione in audiolibro realizzata dalla trasmissione Ad alta voce di Radio Rai3.

Anche delle 
Lettere, scritte tra il 1941 e il 1943, esistono due versioni: una di 149 pagine (1942-43) e un’integrale di 269 pagine.

I libri che Hillesum leggeva

Hillesum era una lettrice vorace, e nei diari e nelle lettere compaiono spesso libri altrui, come se lei volesse consigliarli. In particolare quelli di Rilke, il suo idolo. E di Dostoevskij, che lei, figlia di madre russa, si diletta a tradurre come se fosse un esercizio spirituale, una meditazione. Poi Jung, sempre sulla scrivania.

Di fianco, i testi biblici, sia il Vecchio che il Nuovo Testamento. Ma la religione della non osservante Hillesum, è molto particolare, sembra più un dialogo con se stessi, un’autopsicoterapia. Per certi versi, piacerebbe anche a panteisti, agnostici ed atei: lo capirete leggendo.

La geografia di Etty Hillesum

Se capitate in Olanda, i luoghi del libro e dove la scrittrice visse, sono visitabili:

– A Middelburg, nella Zelanda, c’è la 
Etty Hillesum Huis, la sua casa di nascita, oggi museo culturale. Il sito web è in olandese ma potete facilmente tradurlo con Google Translate o simili. 

– A 
Deventer, la cittadina dove la scrittrice è bambina e adolescente – e dove torna da adulta, come racconta nel libro – c’è l’Etty Hillesum Centre. Non è la sua abitazione, descritta nel Diario, ma un’ex sinagoga.

– La 
casa di Etty Hillesum ad Amsterdam si trova al numero 6 di Gabriël Metsustraat, a circa mezz’ora a piedi da un’abitazione letteraria famosa, ossia quella di Anne Frank, e a pochi passi dal museo di Van Gogh e dal Vondelpark.

– Infine, sempre nei Paesi Bassi, a sud di Groningen, sorge il museo storico di 
Westerbork, con ciò che resta del campo nazista, da cui Hillesum scrisse le ultime memorie e lettere.


DA https://gruppodilettura.com/2023/01/24/etty-hillesum/



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