Cretinismo governativo
Un giorno un ministro, poniamo Crosetto, si bea a criticare la Banca centrale europea in un’intervista col massimo giornale di opposizione, “la Repubblica”. Che il giorno dopo naturalmente riempie le pagine di critiche e sberleffi alle sue esternazioni. Ma Crosetto insiste, e il giorno successivo, cioè oggi, vanta sul “Corriere dela sera”, pur essendo un mite, il diritto del governo a usare il machete tra i funzionari pubblici alti in grado. Facile prevedere gli sberleffi domani al senso dello Stato del ministro della Difesa.E non si capisce. Non si capisce perché un ministro s’impantani in giornali di opposizione. Si affatichi per aprire loro varchi e anzi autostrade di critica. Quale può essere la ragione?Usa per i deputati - usava, quando si citava Marx – la categoria del “cretinismo parlamentare”, “malattia che relega chi ne è colpito in un mondo immaginario, togliendo ogni senso, ogni ricordo, ogni comprensione del rozzo mondo esterno”. Sarà così anche per i ministri?Si trova la categoria di Marx nel saggio “Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte”, 1852. Crosetto ha in mente un 18 Brumaio (il 18 Brumaio, 9 novembre 1799, Napoleone fece il colpo di Stato contro il Direttorio)? Questo è da escludere, Crosetto essendo, oltre che un mite, il patrono, e un fedelissimo, del presidente del consiglio. Ma allora?
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