30 aprile 2023

COSA FARE PER IMPEDIRE CHE LA TERRA DIVENTI UN DESERTO

 

Foto di G.C. da Pixabay

Il lungo caldo

Alberto Castagnola
30 Aprile 2023

Gli ultimi controlli indicano che la concentrazione media di metano in atmosfera ha raggiunto le 1894 parti per miliardo, e quindi il secondo per importanza tra i gas serra diventerà responsabile del 52% del riscaldamento globale, evento che non si verificava da 800.000 anni. Secondo uno studio pubblicato su Nature, tra il 1700 e il 2020 il pianeta ha perso più del 20% delle zone umide e la perdita è concentrata soprattutto in Europa, negli Stati Uniti e in Cina. Uccelli migratori e molte specie acquatiche  si sono ridotti al 90% nell’ultimo decennio. Infine, secondo il Programma Alimentare Mondiale, 22 milioni di persone in Somalia, Etiopia e Kenya rischiano la fame a causa della siccità che ha colpito il Corno d’Africa. La rassegna periodica di Alberto Castagnola sugli andamenti climatici globali, gli eventi estremi e i meccanismi economici di danno ambientale


  1. Andamenti climatici globali

In base ai dati della Noaa, il 2022 è stato il secondo anno più caldo per l’Europa dopo il 2020  e il sesto più caldo a livello globale dopo il 2016, il 2020, il 2019, il 2015, e il 2017. Un altro anno quindi che conferma la tendenza inesorabile del riscaldamento atmosferico, con i dieci anni più caldi tutti successivi al 2010, e ciò malgrado la presenza per oltre dieci mesi de La Nina che comporta un qualche raffreddamento specie sugli Oceani. Il Nino, che costituisce invece un fattore riscaldante, e la Nina in genere durano ciascuno dai sei ai nove mesi ma a volte possono durare più di un anno. In generale, durante il Nino, si verifica un indebolimento degli alisei, i venti che soffiano da est verso ovest vicino all’equatore, con acque oceaniche insolitamente calde in prossimità della costa cilena. Con la Nina avviene l’opposto, con venti alisei più forti e acqua insolitamente calda spinta verso l’Asia, mentre al largo delle coste sudamericane risale un’acqua più fredda. Si può prevedere che tra febbraio e marzo La Nina perderà di intensità e gli effetti riscaldanti del Nino potrebbero sommarsi a quelli causati dai gas serra già a partire da aprile.

Gli ultimi controlli indicano che la concentrazione media di metano in atmosfera ha raggiunto le 1894 parti per miliardo, e quindi il secondo per importanza tra i gas serra diventerà responsabile del 52% del riscaldamento globale, evento che non si verificava da 800.000 anni.

La temperatura globale continua quindi a mantenersi elevata rispetto alle tendenze degli anni passati.  A New York, per la prima volta da quando  sono iniziate le rilevazioni, al 29 gennaio non era ancora stata registrata la prima neve che caratterizzava le passate stagioni invernali. Il governo argentino ha proclamato lo stato di allerta per il caldo eccezionale in nove delle 23 province del paese. Dall’inizio dell’estate australe il paese ha registrato otto ondate di caldo. Secondo uno studio pubblicato su Nature, tra il 1700 e il 2020 il pianeta ha perso più del 20% delle zone umide e la perdita è concentrata soprattutto in Europa, negli Stati Uniti e in Cina. In Europa il paese più colpito è l’Irlanda, più del 90%, seguito da Germania, Lituania e Ungheria, più dell’80%, e poi da Inghilterra, Olanda e Italia, più del 75%. Secondo il Guardian, siamo ancora in tempo per salvare le zone umide nel nord del  Canada, in  Siberia, e nei bacini del Congo e del Rio delle Amazzoni. Invece negli Stati Uniti, nel sud dell’Oregon, il lago Abert è in via di sparizione a causa della siccità e dei prelievi idrici. Si è infatti prosciugato quasi interamente nel 2014 e nel 2015, e poi ancora nel 2021 e nel 2022. Uccelli migratori e molte specie acquatiche  si sono ridotti al 90% nell’ultimo decennio. Infine, secondo il Programma Alimentare Mondiale,  22 milioni di persone in Somalia, Etiopia e Kenya rischiano la fame a causa della siccità che ha colpito il Corno d’Africa.

  • Eventi estremi

L’ondata di caldo eccezionale che ha colpito il nordovest del Sudafrica ha causato la morte di almeno otto persone in maggioranza operai agricoli. Secondo un rapporto del Nsidc, il centro nazionale statunitense per la neve e il ghiaccio, la quantità di ghiaccio marino che circonda l’Antartide ha toccato un minimo storico il 13 febbraio, nel corso dell’estate australe. La banchisa si è ridotta a 1,91 milioni di chilometri quadrati, il dato più basso da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1978. Sempre in Antartide, segnalato il 22 gennaio il distacco dell’iceberg A-81, grande due volte l’estensione della città di New York. La spaccatura, chiamata Chasm 1, era stata segnalata già negli anni ’70. poi era seguito un lungo periodo di stasi, e il movimento era ricominciato nel 2019. L’iceberg faceva parte della piattaforma di ghiaccio Brunt, e un altro iceberg, A-74, si era staccato dalla stessa piattaforma nel febbraio 2021.

Almeno 25 persone sono morte o risultano disperse nel passaggio del ciclone o tempesta tropicale Cheneso sul Madagascar. A metà febbraio il passaggio del ciclone Gabrielle sull’Isola del Nord in Nuova Zelanda ha causato 4 morti e ha costretto più di diecimila persone a lasciare le loro case.

  • Meccanismi economici di danno ambientale

Il petrolio rende come non mai. Realizzati 200 miliardi di euro di profitti sfruttando la crisi energetica mondiale. Inoltre il 10 febbraio la Russia rende noto che ridurrà del 5% la produzione di greggio. I dati più recenti sottolineano che i profitti dei Big Oil hanno raggiunto i 219 miliardi di dollari, così ripartiti: ExxonMobil 56 miliardi, Shell 40, Chevron 37, British Petroleum 27,7, Equinor norvegese 22. L’Eni non fa parte di questa categoria, ma comunque aveva raggiunto i 18 miliardi a fine settembre 2022. Come hanno impiegato cifre così ragguardevoli. Fonti attendibili sottolineano che in molti casi hanno riacquistato sul mercato le rispettive azioni e poi le hanno annullare, redistribuendo questi utili agli azionisti, che sono però in genere altre imprese. Si è molto parlato a livello dei governi della possibilità di imporre della tasse su questi extra profitti per far fronte ai danni causati dalla crisi energetica, ma i tentativi sono stati modesti e di piccole dimensioni. Ovviamente pochissimi sono stati gli investimenti per interventi sul clima.

Sembra che nel 2021 per la prima volta l’energia da fonti rinnovabili (22% del totale) ha superato le fonti fossili (20%). Sempre nel 2021 nelle energie rinnovabili sono stati investiti 382 miliardi di dollari, ma all’Africa ne sono arrivati solo 13, cioè il 3,2% del totale. Una cifra analoga è stata registrata nel sud est asiatico. Quindi in Africa più di tre quarti dell’energia è prodotta da petrolio, gas e carbone. In Sudafrica, l’azienda pubblica Eskom produce energia per l’80%  in centrali a carbone e solo dal 2021 sono stati realizzati i primi investimenti (8,5 miliardi di dollari) per uscire dal fossile.

In Brasile, dal 10 febbraio iniziate le operazioni di polizia e militari per eliminare i 20.000 minatori illegali di oro, a Roraima, nel nord del paese, nel territorio degli Yanomami.

In Perù, a Cuzco, c’è l’importante  miniera di rame a cielo aperto. Il paese è il secondo produttore mondiale di rame e argento e uno dei pricipali di oro. La multinazionale Glencore ha in concessione più del 40% del territorio, sfrutta le popolazioni locali di lingua quechua, consuma molta acqua, mentre gli abitanti hanno tracce di minerali nei polmoni e nel sangue.

La Foresta Amazzonica, per un terzo minacciata da incendi, siccità, sfruttamento forestale, costruzione di dighe e strade, inquinamento proveniente dalle miniere, caccia e pesca senza regole. La foresta ospita più del 10% delle specie di piante e animali del mondo. E’ responsabile del 16% del meccanismo della fotosintesi terrestre, e quindi il suo degrado conduce ad un aumento della Co2 nell’aria.

Sabbia dura, raccoglierla è faticoso e dannoso per l’ambiente, ma è tra i materiali più usati del mondo. Capo Verde, a Santiago, l’isola principale dell’arcipelago, enormi cumoli di sabbia nera, raccolta a mano in mare, spesso da donne, che la trasportano a riva. E’ un lavoro illegale ma tollerato dalle autorità. Viene usata nell’edilizia, nell’elettronica, nella cosmetica e in molte altre produzioni. Nel mondo, Il 70% delle spiagge sta scomparendo. In media per una casa si usano 200 tonnellate di sabbia, per un ospedale 3000, ma nel nostro immaginario le spiagge sono solo bagni di mare e ombrelloni. 

La Cambogia detiene il record mondiale di deforestazione illegale, il legname contrabbandato in Vietnam arriva anche in Europa. Tra il 2001 e il 2020 il paese ha perso circa 2,5 milioni di ettari di foresta pluviale, su 10 alberi abbatturi, nove sono illegali. Esportato dal Vietnam, nel 2022 legname e derivati hanno fruttato 16,3 miliardi di euro, mentre le esportazioni di mobili dal 2015 sono aumentate del 2% all’anno. Il narra e il palissandro sono elencati tra le specie minacciate di  sparizione. Inoltre, al posto degli alberi tagliati vengono piantati alberi della gomma, fondamentali per le ruote delle auto ma che non costituiscono certo una foresta pluviale.  L’ecosistema del fiume Mekong, il più importante del paese, è andato in crisi per le dighe sugli affluenti.

E’ ormai accertato Il salto di specie dell’influenza aviaria. I visoni di un allevamento in Spagna hanno contratto una versione mutata della malattia. Ne sono stati abbattuti 52.000 nell’allevamento. L’aviaria imperversa in Europa, con cinquanta milioni di polli e tacchini abbattuti, ma anche gabbiani e pellicani. Si dovrebbero con urgenza  mettere a punto vaccini e cure per ogni tipo di influenza animale.

La Groenlandia dipende dalla Danimarca, ma è diventata sempre più autonoma, anche se continua a ricevere consistenti sovvenzioni dalla Danimarca e dall’Europa. Misura 2,1 milioni di km quadrati, la metà dell’UE e 50  volte la Danimarca, ma ha  solo 56.000 abitanti, il 90% indigeni inuit. L’81% del territorio è ricoperto da ghacciai, una calotta glaciale spessa fino a tre chilometri. E’ quindi difficile costruire aereoporti e fino ad oggi i trasporti vengono effettuati solo con aerei da 37 passeggeri. I mari sono frequentati da frammenti di banchisa e da icerberg, mentre tempeste improvvise ostacolano i voli. Pochissime le miniere già chiuse in passato. Dovrebbe invece aprire tra poco una miniera di terre rare.

 In Uganda, dove nascono il Nilo e il fiume Congo, sono appena cominciate le trivellazioni petrolifere  e la costruzione di un mega oleodotto di 1400 chilometri che dovrebbe arrivare in Tanzania e quindi all’Oceano indiano, porto di Tanga. L’estrazione è stata affidata a imprese cinesi, e si parla  di almeno 1,4 miliardi di barili di petrolio. Si tratta quindi dell’ennesima iniziativa cinese in Africa, e tutto ciò avviene nel  cuore del Murchison Falls National Park.

 i danni ambientali del conflitto in Ukraina sono immensi. Era il secondo paese più vasto del continente europeo dopo la Russia con i suoi 60 milioni di ettari di territorio e nel 2017 era riuscita a superare i 4,5 milioni di ettari di zone protette. La vegetazione naturale e seminaturale copre il 29% del paese,  vantando circa 220 tipi differenti di paesaggio. Occupa meno del 6% dell’area europea eppure detiene il 35% della sua diversità. Dall’inizio dell’invasione, almeno 1,24 milioni di ettari di riserve naturali sono state colpite dalla guerra. Sono stati danneggiati 3 milioni di ettari di foreste e altri 450.000 ettari sono attualmente territorio occupato o zone di combattimento. Vi si trovano anche impianti nucleari, impianti di stoccaggio di rifiuti pericolosi (fertilizzanti, minerali schiuma poliuretanica,vernici, olio e lubrificanti, ecc.) Non si contano gli incendi di depositi di petrolio, stazioni di servizio, discariche, danni agli impianti di riscaldamento, depurazione e approvvigionamento idrico. E’ stata pubblicata una “Mappa dei danni ambientali” a cura di Greenpeace europa ed Eco-action, la più grande Ong ambientalista del paese. (Sintesi su Il Manifesto del 24 febbraio 2023)

La rabbia dei cittadini dell’Ohio, avvelenati dal treno deragliato a East Palestine, negli Usa. Il convoglio della Norfolk Southern conteneva 50 vagoni cisterna con sostanze velenose come il cloruro di vinile, glicole dietilenico, acido acrilico, isobutene, butilacrilato e fosgene. Metà della popolazione è stata prima evacuata e poi fatta rientrare.

  • Qualche notizia con aspetti positivi

I coralli nel Pacifico orientale sembra che stiano imparando a resistere alle alte temperature. Le barriere coralline che si trovano lungo le coste di Panama, Costarica, Messico e Colombia, colpite da episodi di sbianchimento nel 1982-83, i997-98 e 2015-2016, hanno aumentato la presenza di coralli del genere Pocillopora, capaci di ospitare alghe più adatte alle alte temperature, come la Durusdinium glynnii.

Mumbai, separata dalla terraferma indiana, è diventata a sorpresa un rifugio dei fenicotteri rosa, grazie all’espansione urbana che ha aumentato la presenza di acque reflue.  I 26 chilometri quadrati dell’insenatura, circondata da grattacieli, ponti e raffinerie, diventano tutti rosa per l’arrivo di migliaia di fenicotteri maggiori e minori. Gli esemplari sono passati dai 10.000 del 2007 ai 130.000 del 2022. Nella zona arrivano anche 150 specie di altri uccelli migratori.

Un articolo di Internazionale n. 1499, pag.74, descrive l’evoluzione di un paesino bosniaco, Pecka, quasi abbandonato, che però grazie alle iniziative di alpinisti e turisti, nonché di consistenti finanziamenti, sta cambiando rapidamente natura

 5. Due notizie sull’Italia

 Nel nostro paese, il suolo è  poco conosciuto e molto trascurato: senza lo strato fertile che fa crescere le piante,  non avremmo il 95% del cibo globale. Invece l’Italia sta perdendo due metri quadri al secondo, 19 ettari al giorno nel 2021, il valore più alto registrato negli ultimi dieci anni. Invece il suolo è la pelle viva del pianeta, brulicante di vita. In un grammo di terreno ci sono migliaia di batteri e di funghi. Lombrichi e formiche sono gli ingegneri dei suoli. I funghi che vediamo sono solo il corpo fruttifero; nel terreno il fungo vero e  proprio è costituito da una enorme rete di filamenti, le ife. Un suolo fertile può essere profondo da qualche diecina di centrimetri in montagna a qualche metro in pianura. Oltre a far crescere le piante, stocca il carbonio, alleggerendo il problema della Co2 nell’aria, e trattiene e purifica l’acqua. E’ una risorsa limitata nel breve periodo. I cambiamenti climatici contribuiscono all’erosione del terreno e alla desertificazione. L’erbicida danneggia l’intero ecosistema. La salinizzazione succede in zone vicine al mare, ma anche all’interno a causa di irrigazioni sbagliate. L’erbicida glifosato, di recente mantenuto in vita in sede europea, continua a danneggiare in particolare il suolo. Dovremmo Invece applicare ovunque una Agricoltura rigenerativa e organica (AOR).

Quanto al riscaldamento climatico, un solo dato per l’Italia: la siccità continua ad estendersi e dobbiamo prepararci ad un’altro anno di crisi idrica. Servirebbero infatti almeno 50 giorni di piogge diffuse e intense che però finora hanno colpito solo alcune regioni  e per poche ore. Il Po è di nuovo in secca, con meno 4,3 metri al di sotto del livello normale. E analoga situazione caratterizza i suoi principali affluenti. La quantità di neve sulle Alpi è dimezzata.

  • Strumenti

Greta Thunberg, The climate book, Mondadori, Milano, ottobre 2022

Edgar Morin, Di guerra in guerra, dal1940 all’Ucraina invasa, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2023

AA. VV. Rojava, una democrazia senza stato, Eleuthera, 2017

Gianfranco Bettin, Profezie verdi, le origini del pensiero e dell’azione ecologista, testi di Carson, Conti, Gorz,  Langer, Fondazione Feltrinelli, Milano, novembre 2021

Giuseppe Barbera, Agrumi, una storia del mondo, Il Saggiatore, febbraio 2023

Articolo ripreso da  https://comune-info.net/il-lungo-caldo/



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