22 aprile 2023

CHE COS' E' LA "SOSTITUZIONE ETNICA"?

 


Contro la sostituzione etnica

Alessandro Ghebreigziabiher
21 Aprile 2023

Vignetta di Mauro Biani tratta dal libro “La banalità del ma”

Basta con le chiacchiere, camerati.
Basta soprattutto con le solite puerili ritrattazioni, presunte prese di distanza o, per usare un termine scientifico, le puntuali supercazzole per giustificare in qualche modo il già detto, scritto e diffuso ovunque.
Vogliamo essere onesti, almeno tra neri? Va be’, il sottoscritto lo sarebbe per altre ragioni e neanche troppo, come mi sono sentito dire talvolta come se fosse un punto a favore, ma sto recitando, mi immedesimo, quindi vale tutto.
Un po’ di prode coraggio, perciò, cari valorosi fratelli. Orsù, camminiamo a testa alta, con il petto in fuori e romanamente salutiamoci a vicenda con il braccio teso.
In parole povere, non prendiamoci per il culo anche tra noi: la sostituzione etnica per noi è roba vera. Ci crediamo tutti. Poi qualcuno si dimentica di dove sta, oppure ha alzato un po’ il gomito o cos’altro, è più sincero di quanto gli sia concesso dal partito e facciamo assieme l’abituale figuraccia. Ma quest’ultima è tale perché non abbiamo la franchezza di essere coerenti come si deve.
Invece dovremmo esserlo, perché là fuori, molta della gente che ci ha votato, la pensa esattamente come noi. Anzi, talvolta sono più onesti loro che noi altri, che non facciamo altro che girarci intorno, soprattutto quando è finita la pacchia della propaganda, potendo sparare tutto ciò che ci passa per la testa e abbiamo finalmente le poltrone che contano sotto il sedere.
Scusate, ma tra le altre cose, che altro vuol dire incentivare le nascite italiane, dannarsi a difesa della famiglia tradizionale, fare la guerra alle ONG che salvano vite, pianificare stragi come quella di Cutro e operare una consapevole distinzione tra bianchi migranti ucraini e tutti gli altri in un governo capitanato dalla madre, donna e cristiana? Che siamo per il melting-pot delle razze? Perché per noi le razze esistono eccome, e dai. Altrimenti non saremmo noi, no? Altrimenti chi ci vota? Non saremmo al governo, non avremmo ragione d’esistere e di sicuro dovremmo trovarci un vero lavoro, oltretutto.
Perciò, avendo messo or ora da parte le ipocrisie, vediamo di affrontare concretamente il problema a viso aperto invece di limitarci alle parole. Mi riferisco ovviamente alla sostituzione etnica che stiamo subendo da parte di africani, asiatici, islamici, Rom, anzi zingari, siamo onesti anche con le parole, e mettiamoci pure gli omosessuali, che non c’entra la razza, ma c’entrano loro. Come nella scelta di chi spedire nei campi di concentramento, per capirci.
A tal proposito, ci vengono giustappunto in aiuto funzionali e vincenti esempi del passato.
La prima soluzione per fronteggiare la piaga del genocidio bianco è ovviamente l’eugenetica ideata dai nostri cugini, anzi zii nazisti. No, perché possiamo pure erigere un muro invalicabile tutto attorno allo stivale, ma come la mettiamo con gli impuri che sono già passati? Grazie alla suddetta teoria li acciuffiamo uno per uno, li sterilizziamo e fine del discorso.
Seconda proposta, consiste ovviamente nel combattere il virus della mescolanza razziale attuando una serie di leggi per impedire i matrimoni misti, nonché ogni tipo di promiscuo quanto innaturale accoppiamento tra persone di razza bianca e tutte le altre. Inoltre, per impedire furbeschi camuffamenti tra i normali, è sufficiente applicare la geniale teoria della goccia degli USA di una volta, secondo la quale se le tue origini indicano che hai almeno una goccia di sangue nero, sei nero, punto, poche storie.
Terza e ultima proposta, l’arma definitiva: la tanto bistrattata segregazione razziale. Lo so che sembra roba forte, soprattutto quest’ultima, ma, ripeto, quelle persone che hanno messo le crocette sui nostri simboli credete forse che si scandalizzeranno? Lo sanno meglio di noi che è ciò che sogniamo da quando siamo stati inventati e che desiderano loro da quando ci hanno votati: una nazione bianca e tradizionale, in una sola parola, ariana.
Perché se alla fine della fiera, o dell’incubo, si tratta solo di dare fiato al cervello, illudere i nostri camerati, per poi cagarsi sotto e ritrattare ogni cosa subito dopo, l’abbiamo già fatto cent’anni fa.
Forza e onore, quindi.
La gente, là fuori, deve capire fino in fondo.
Chi siamo davvero…

Pezzo ripreso da https://comune-info.net/contro-la-sostituzione-etnica/


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