26 settembre 2024

MARCIA MONDIALE PER LA PACE

 


Foto di Mundo sin Guerras y sin Violencia – Costa Rica

Una marcia mondiale per la pace


Laura Tussi
26 Settembre 2024

La terza Marcia Mondiale per la pace e la nonviolenza inizierà a San José de Costa Rica, il 2 ottobre 2024, Giornata internazionale della nonviolenza, attraverserà i cinque continenti e si concluderà in Costa Rica il 5 gennaio 2025. La Marcia Mondiale è un progetto di informazione sulla situazione internazionale riguardo ai conflitti armati, alla violenza e alla discriminazioni in atto nel mondo, e propone la riduzione progressiva delle spese militari dei vari paesi e lo smantellamento degli arsenali nucleari.

A quattordici anni dalla prima Marcia Mondiale per la pace e la nonviolenza, le ragioni che l’avevano motivata, si sono rafforzate. Oggi, la Terza Marcia è ancora più necessaria per denunciare la pericolosa situazione mondiale caratterizzata da conflitti crescenti, creare coscienza, valorizzare le azioni positive, dare voce alle nuove generazioni e alla cultura della nonviolenza in tutte le sue forme e aspetti.

Viviamo in un mondo in cui la disumanizzazione sta crescendo, e nemmeno le Nazioni Unite sono più un riferimento nella risoluzione dei conflitti internazionali. Un mondo devastato da numerose guerre, in cui lo scontro tra le potenze dominanti ed emergenti colpisce prima di tutto le popolazioni civili. Una realtà sempre più disumanizzata e disumanizzante con milioni di migranti – in fuga da disastri ambientali, guerre, terrorismo, manovre economiche – che richiedono asilo e accoglienza. Un mondo con milioni di migranti, rifugiati e sfollati ambientali e profughi costretti ad attraversare confini permeati di ingiustizia e morte, e in cui le guerre e i massacri trovano giustificazione in dispute per risorse sempre più limitate. Un mondo nel quale la concentrazione del potere economico nelle mani di pochi compromette, persino nei paesi ricchi, ogni speranza di realizzare una società basata sul benessere per tutti.

In sintesi, è un mondo in cui la giustificazione della violenza, in nome della “sicurezza”, porta alla crescita di scontri bellici di proporzioni incontrollabili. L’occidente cosiddetto civilizzato persegue, invece di risolvere le guerre e le migrazioni forzate, una politica di riarmo guerrafondaia.

In questo scenario, il prossimo gennaio ricorre l’entrata in vigore del Trattato di Proibizione delle armi nucleari (TPNW). Come festeggiare il suo terzo anniversario mentre continuano ad aumentare gli stati che lo ratificano e siamo già giunti al secondo confronto tra di loro? Perché l’Italia e tutte le nazioni sotto il controllo Nato non ratificano il TPNW? Per queste ragioni la Marcia Mondiale si fa portavoce del TPNW, nonostante tutti gli ostacoli imposti dal sistema di guerra e dall’establishment belligerante e di militarizzazione dei popoli.

Dopo le due marce mondiali del 2009-2010 e del 2019-2020 che hanno percorso i cinque continenti, la terza Marcia Mondiale per la pace e la nonviolenza è dunque prevista per il 2024 e il 2025. La presenza di Rafael de la Rubia, ideatore della Marcia e coordinatore delle prime due edizioni, ha consentito di promuovere alcuni incontri anche in Italia per lanciare la Marcia. Il primo di questi incontri si è svolto in febbraio a Bologna al Centro di documentazione delle donne.

La prima Marcia, partita dalla Nuova Zelanda il 2 ottobre 2009 e terminata a Punta de Vacas il 2 gennaio 2010, ha aggregato intorno al progetto più di duemila organizzazioni. Data l’importanza dei temi e il forte valore simbolico che fin da subito ha acquisito la prima Marcia, si è pensato per la seconda di cambiare paradigma e di tentare di organizzare una nuova marcia a partire dalle attività di base, senza un’organizzazione centralizzata. La riuscita della Marcia in America Latina ha consentito di verificare che questo tipo di approccio funziona, con le attività di base e senza una organizzazione centralizzata. Così è partito il  progetto della seconda Marcia Mondiale. Partita da Madrid il 2 ottobre 2019 e conclusa sempre della capitale spagnola l’8 marzo 2020, la Marcia ha coinvolto più organizzazioni locali della precedente ed é durata diversi giorni di più, malgrado i problemi generati, soprattutto in Italia, dall’inizio della pandemia Covid19.

La nonviolenza resta prima di tutto un processo da portare avanti ogni giorno in tanti modi diversi: i tanti e positivi incontri a supporto della Marcia, promossi con associazioni e istituzioni nel 2023, sono un’ottima base per portare avanti quel cammino.


Scritto con la collaborazione di Alessandro Capuzzo.

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